Trumeau in Stile Barocco - Italia XX secolo

Le Nove Muse

Succo d'erba. In basso a destra compare la parola Euterp. L'enorme succo d'erba raffigura le nove Muse, divinità greche femminili, tutte sorelle, in quanto figlie di Zeus e di Mnemosine, e aventi come guida il dio Apollo. Esse rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, intesa come verità del "Tutto" ovvero l'«eterna magnificenza del divino». Inizialmente considerate in modo generico divinità del canto e delle danze gioconde, deputate a mettere in musica e versi storie quali l'origine del mondo, la nascita degli dei e degli uomini, le imprese di Zeus, e raffigurate spesso accompagnate da vari strumenti musicali, a partire dall'epoca ellenistica vennero loro associate tutte le espressioni canore e musicali comprese quelle tristi e funebri, ed altre arti quali il teatro, e a ciascuna di esse fu associato un genere d'arte specifico, in modo che potessero essere invocate singolarmente per esercitare la loro ispirazione e protezione. La parola "Euterp" rimanda al nome di una di esse, appunto Euterpe, musa della poesia lirica e della musica, tradizionalmente raffigurata con un flauto; ma il nome Euterpe etimologicamente significa "Colei che rallegra" che porta gioia, e si può pensare quindi la scelta di tale nome a titolare l'arazzo voglia rimandare alla più antica funzione delle Muse, quelle di portatrici di gioia attraverso l'arte. In questa presentazione, le muse compaiono mentre danzano, agghindate di veli e tralci fioriti; nelle loro mani o posati accanto, compaiono strumenti o altri oggetti simboli dell'arte che esse ispirano (le maschere teatrali sia tragica che comica, la tavolozza pittorica, vari strumenti musicali...). IL grande dipinto presenta segni di usura e macchie di umidità.

Francia XX Secolo

Servizio di bicchieri in cristallo Baccarat modello Nancy composto da 6 bicchieri per acqua, 8 bicchieri per vino e 6 bicchieri per liquore. Sotto la base marchio della manifattura.

Francia Primi '900

Piatto in ceramica maiolicata con decori floreali policromi. Sotto la base marchio incusso non decifrabile.

Stati Uniti Primi '900

Lampada ad olio da scrivania in vetro con decoro geometrico verde, base in metallo argentato e sbalzato. Firma “L. C. Tiffany” posta sotto la base.

XX Secolo - dal 1901 al 2000

Gruppo composto da sei teiere in argento di altezza digradante. Marchio dell'argento e dell'argentiere milanese incusso sotto la base. Grammi 1540.

Italia Anni '60 '70

Vassoio in argento 925 a forma allungata, martellato sul bordo e a fondo liscio. Marchi della manifattura e dell'argento incussi. Grammi 1100.

Ricamo su tessuto in cotone. Giappone, periodo Meiji (1868 -1912). Il grande pannello in tessuto di cotone ricamato propone un soggetto naturalistico: sono raffigurate aquile e altri uccelli tra montagne stilizzate, e rami di pino e di glicine. Il ricamo è presentato in cornice in stile.

Italia Metà '900 ca

Servizio da the e caffè in argento Romeo Miracoli Milano composto da: vassoio, teiera, caffettiera e lattiera. Sotto le basi marchi incussi dell'argento e dell'argentiere. Grammi 2300.

Ritratti di Bambini 1930

Fotografie ritoccate a pastelli. Firmate in basso a destra. Al retro di tre di esse la data 11 novembre 1930. E' proposta una sequenza fotografica del ritratto di tre bambini, che cambiano leggermente la posa o l'espressione. Sono opera della fotografa britannica Eva Barrett che, dopo una prima esperienza come pittrice, decise di dedicarsi alla fotografia, pensando che "fosse meglio essere una fotografa di prim'ordine che una [pittrice] di seconda qualità". Trasferitasi a Roma nel 1913, stabilì qui il suo laboratorio. Pittorialista, con una macchina di piccole dimensioni, Eva Barrett creò un proprio metodo fotografico che ricordava gli schizzi dei disegni: applicava pochi leggerissimi tratti di matita riuscendo a realizzare immagini sottotono ma dai neri particolarmente densi, mantenendo così le caratteristiche della fotografia e del ritratto. In questo modo ebbe notevole successo e la sua carriera decollò. Eva Barrett fotografò la famiglia reale italiana, le mogli e i figli di ambasciatori stranieri, nonché ricevette numerose commissioni dai reali europei in Belgio, Svezia, Grecia. I quattro ritratti sono presentati in cornici in stile.

Oriente XX Secolo

Portavivande in rame stagnato a più scomparti.

Birmania Inizio XX Secolo

Scatola porta betel cilindrica in legno laccato e decorata ad incisione sul corpo da personaggi in processione.

Austria Primi '900

Gruppo di quattro piattini in porcellana di Vienna con tesa riccamente decorata in oro. Nel cavetto, decalcomanie ritoccate a mano firmate Angelica Kauffmann.