Tutti fermi! Dal 16 al 24 aprile a Milano c’è la Design Week: l’evento degli eventi, forse più importante della Fashion Week, sicuramente il più popolare dato che con qualche accredito, la giusta conoscenza e soprattutto la pazienza di attendere in fila per ore è possibile recarsi in quasi tutti gli spazi espositivi dedicati al “Fuorisalone”.
In un frenetico “sgomitare” tra aziende più o meno conosciute c’è da chiedersi: da dove viene tutto questo hype che ogni anno travolge il capoluogo lombardo? Perché ci piace così tanto il design? Cosa c’è, nel design, capace di smuovere un pubblico così variegato, fatto di generazioni, professionalità e nazionalità così diverse?
Proviamo a spiegarlo attraverso l’identikit di alcuni degli oggetti che hanno scritto la storia del design. E siccome non basterebbero né una pagina di giornale né tutte le lettere dell’alfabeto, ci proviamo con le prime quattro: un ABC…D come Design di alcuni dei pezzi più rappresentativi di questo affascinante mondo.
“A” come ARCO
La Lampada Arco, progettata nel 1962 dai fratelli Castiglioni per Flos, è la regina delle icone di design, un progetto che sublima la concreta necessità di ottimizzazione degli spazi in un oggetto dall’estetica armoniosa ed eterea.
Nulla è lasciato al caso in Arco, tutto è pensato per essere funzionale: il materiale della base è il marmo, scelto non solo per la sua gradevolezza estetica, ma anche per il suo peso specifico in grado di bilanciare la lampada con un minore ingombro rispetto, ad esempio, al cemento. L’arco mobile è costituito da tre componenti che possono scorrere l’uno dentro l’altro consentendo varie regolazioni di lunghezza. Così pensata la lampada permette di illuminare punti diversi della stanza perché non è vincolata ad un sistema fisso di illuminazione a sospensione. Essa permette anche una totale navigabilità della stanza e dell’oggetto illuminato (sotto all’arco, infatti, ci si può tranquillamente camminare).
“B” come BOCCA
Il sofà più “cult” di tutti i tempi è quello prodotto da Gufram e realizzato dagli architetti dello Studio 65 nel 1970. Il divano Bocca si ispira ad un ritratto surrealista dell’attrice hollywoodiana Mae West firmato da Dalì in persona, nel quale diversi elementi d’arredo concorrono a rappresentare il volto “monroeniano” della star. Bocca è l’emblema del design come estrema sintesi tra bellezza e funzionalità, ed è ancora oggi protagonista tanto di copertine patinate quanto di progetti di interior design.
Pensate che Bocca ha decorato le scenografie di tour mondiali di star quali Beyoncé, Kylie Minogue e Katy Perry, ma anche di set fotografici con dive quali Elsa Schiapparelli, Claudia Cardinale e Heidi Klum. Ma Bocca è talmente bella che “parla da sola”: è essa stessa soggetto fotografico, corteggiata dai nomi più noti, quali Richard Avedon e David LaChapelle.
“C” come CICOGNINO
Il Design suscita emozioni. Uno tra gli esempi più romantici è “Cicognino”, un tavolino a forma di cicogna capace di sciogliere anche i cuori più aridi. Il riconoscibilissimo Cicognino, disegnato da Franco Albini per Cassina nel 1958 ha linee essenziali e raffinate facilmente combinabili con altri stili di arredo, risultato dello sforzo creativo del designer di creare un modello ideale di tavolo che rispetti i criteri di funzionalità, estetica, riconoscibilità.
L’estremo minimalismo e la sua forma ludica e memorabile sono capaci di conferire un immediato senso di comfort e familiarità agli interni che lo ospitano.
“D” come D-70
Il D-70 è un divano letto progettato da Osvaldo Borsani nel 1954 e prodotto dalla neonata Tecno, azienda fondata da Osvaldo stesso e il fratello Fulgenzio, con lo scopo di trasformare l’azienda familiare da artigianale a industriale.
Il D-70 è l’esempio lampante di cosa voglia dire per un designer realizzare un oggetto che sia contemporaneamente elegante nella forma, di qualità nei materiali e industriale nella produzione (in serie). L’idea geniale del progetto di Borsani è quella di sfruttare il meccanismo e l’architettura del divano come elementi visivi di grande impatto, di fatto condensando funzione e forma come solo i grandi nomi del design sanno fare.
I concetti del design
Arco, Bocca, Cicognino e D-70 sono solo quattro dell’infinita lista di oggetti di design passati alla storia. Spesso si pensa, erroneamente, che design sia soltanto sinonimo di “prodotto industrialmente”, ma cosa possiamo dedurre da questa brevissima rassegna? Pur essendo molto diversi tra loro, gli oggetti di design si assomigliano per i concetti di cui sono portatori: funzionalità che non sacrifica l’estetica e viceversa, qualità e contaminazioni con il mondo artigianale, riconoscibilità e poi si, certamente, la produzione in serie.
In estrema analisi il design ci piace perché racconta di un Bello con un alfabeto che tutti capiamo e che ci rende la vita più facile, oltre che molto, ma molto, più piacevole.
L’alfabeto del design in 25 icone (e qualcuna in più)
In occasione del Fuorisalone vi aspettiamo ad “ABC… Design“, l’esposizione di 25 tra le più famose icone di design italiano e internazionale. Dal 16 al 24 aprile, nel negozio Di Mano in Mano di Milano, potete guardare, toccare e anche acquistare la vostra icona preferita.
Per tutte le info: cliccate qui!