Il 14° appuntamento con l’Icona del Design della Settimana lo dedichiamo alla Lampada Arco, l’icona progettata dei fratelli Castiglioni che ha rivoluzionato il mondo dell’illuminazione.
Ispirata ai classici lampioni cittadini, nacque dall’esigenza di creare un punto luce proveniente dall’alto che fosse mobile, non vincolato ad un sistema di illuminazione a sospensione.
La base della lampada consiste in un parallelepipedo di marmo bianco di circa 65 kg con un foro.
Nulla è lasciato al caso: la base viene realizzata in marmo perché a parità di peso è decisamente meno ingombrante del cemento (oltre che esteticamente più gradevole), gli angoli sono smussati onde evitare di urtarci contro con il mignolino…
Il foro è invece studiato come escamotage per trasportare agevolmente la lampada: basta inserirvi un manico di scopa e due persone possono comodamente spostarla.
Il braccio (l’arco vero e proprio) consiste in tre settori in profilato di acciaio inossidabile con sezione a U che, scorrendo l’uno dentro l’altro, consentono di allungarne o accorciarne la lunghezza.
Questo sistema rende Arco modulabile; il posizionamento del riflettore inoltre può essere posto a tre altezze diverse.
Il paralume è a una distanza di più di 2 metri dalla base, sotto ad esso si possono dunque sistemare tranquillamente un ampio tavolo da pranzo e le sedie.
“Pensavamo a una lampada che proiettasse la luce sul tavolo: ce ne erano già, ma bisognava girarci dietro. Perché lasciasse spazio attorno al tavolo la base doveva essere lontana almeno due metri. Così nacque l’idea dell’arco: lo volevamo fatto con pezzi già in commercio, e trovammo che il profilato di acciaio curvato andava benissimo. Poi c’era il problema del contrappeso: ci voleva una massa pesante che sostenesse tutto. Pensammo al cemento prima, ma poi scegliemmo il marmo perché a parità di peso ci consentiva un minore ingombro e quindi in relazione ad una maggior finitura un minor costo.”
È estremamente versatile e pratica, eppure, grazie alla sua raffinata e discreta bellezza, Arco spicca in qualsiasi tipo di arredo, donando eleganza e gusto all’ambiente.
Si tratta di uno dei prodotti di design industriale più imitati (e plagiati) di sempre.
Storica l’azione legale Flos-Semeraro che portò ad una modifica delle norme sui diritti d’autore. Semeraro produceva in Cina lampade molto simili ad Arco vendendole con il nome “Fluida”. L’azienda sosteneva di poter copiare le lampade perché nel frattempo i diritti per Arco erano scaduti e diventati quindi di pubblico dominio.
FLOS sosteneva invece che Arco non era solo un prodotto industriale ma un’opera d’arte. Nel 2007 il Tribunale ha riconosciuto la tutela del diritto d’autore, come accade per le opere d’arte, anche agli oggetti di design.
Frutto dell’ingegno di una coppia di designer veramente eccezionali (8 compassi d’oro, un compasso d’oro alla carriera e 16 menzioni) Arco non è solo un’opera d’arte, è un vero e proprio oggetto cult.
Apparsa in un numero indefinito di pellicole dagli anni ‘60 in poi (tra cui l’indimenticabile apparizione nel 007 “Una Cascata di Diamanti”), questa lampada è ancora oggi uno dei pezzi di design più amati e desiderati in assoluto.
A proposito, stiamo già lavorando alla prossima settimana: se avete suggerimenti, consigli o suggerimenti… fateci un fischio!