17° appuntamento con l’Icona del Design della Settimana dedicato ad una poltrona visionaria: la Willow Chair di Charles Rennie Mackintosh.
Ci troviamo nella città di Glasgow a cavallo tra Ottocento e Novecento; il consumo smodato di alcolici sta diventando una delicata questione sociale. Il “Temperance Movement”, movimento impegnato nella crociata anti-alcol, raccoglie consensi soprattutto nella fetta femminile della popolazione.
Tra le sostenitrici spicca una moderna donna d’affari, Catherine Cranston, figlia di un mercante di tè, che scorge in questa controversia squisitamente etica anche un’interessante opportunità imprenditoriale.
La donna decide di aprire delle “sale da tè artistiche”, dei punti di ritrovo e di condivisione rigorosamente alcol-free, in aperta competizione con i pub. Desidera creare degli ambienti curati e raffinati, adatti ad accogliere le signore più eleganti della città. Assegna questo delicato compito a Charles Rennie Mackintosh, noto architetto e decoratore scozzese. Mackintosh si trova a dover progettare le Tearooms a 360 gradi, curando l’arredamento fino all’ultima virgola.
È in questa occasione che viene ideata l’iconica Willow Chair, prendendo il nome dal locale che diventerà leggendario (e che è ancora in piena attività per chi volesse visitarlo): il Willow Tearoom in Sauchiehall Street.
Mackintosh era un architetto estremamente innovativo, il suo stile era il risultato delle influenze più disparate.
Gotico, Art Nouveau e Giapponismo erano stati da lui assimilati e declinati in maniera unica. Dobbiamo aggiungere inoltre che fu tra i primi architetti a proporsi come progettista a tuttotondo, inventando elementi d’arredo appositamente per il luogo di destinazione.
La Willow Chair è maestosa, imponente. Si tratta di una rivisitazione del trono quasi visionaria.
I rilievi geometrici dello schienale formano il disegno stilizzato di un salice (willow), il graticcio è costituito da una serie di piccoli inserti orizzontali tra le stecche verticali continue.
Nella sala da tè il trono era riservato alla direttrice del personale, giustamente. Si racconta che comunicasse le ordinazioni alla cucina del seminterrato comodamente dalla sua Willow. Si serviva di sfere di vetro di diverso colore, facendole rotolare giù per un tubo fino alla cucina sottostante. Il cuoco riceveva le sfere e in base al colore sapeva esattamente cosa doveva preparare.
Dal 1973 la Willow Chair è prodotta da Cassina nel suo catalogo riservato a “I Maestri”.