Nella prima puntata di questo excursus sull’arte tipografica italiana abbiamo incontrato due grandissimi artisti del passato: Francesco Griffo della Tipografia di Aldo Manuzio e Giambattista Bodoni con la sua Stamperia a Parma. A questa grande tradizione si ispirano due tra i più interessanti stampatori del ‘900.
Il primo, Alberto Tallone, figlio del pittore Cesare, rileva nel 1938 una tipografia nata alla fine del ‘700, creando les Éditions Alberto Tallone a Parigi, per trasferirsi poi nel 1960 ad Alpignano, vicino a Torino. La perfezione estetica, la qualità assoluta della materia prima (carta a mano delle migliori cartiere italiane, europee e giapponesi) e un campionario di caratteri originali che spazia dal Settecento al Novecento sono la cifra della ricerca di questo stampatore/editore. Una ricerca orientata ai canoni della “tipografia pura” che dà vita ad un catalogo di titoli unici, che offrono agli affezionatissimi collezionisti testi classici accanto a poeti contemporanei, in una enorme varietà di lingue, formati, caratteri: ogni progetto editoriale, composto interamente a mano, è tagliato su misura per ogni singola opera, per metterne in risalto lo spirito profondo, con l’arte insuperabile di rivestire la nudità delle parole avendo l’accortezza di non distrarre né tanto meno disturbare il lettore con la propria presenza. La nostra libreria ne offre un piccolo esempio nelle Cinquanta Poesie dello scultore Francesco Messina, composte a mano con i caratteri di William Caslon e stampate in 270 copie ad Alpignano nel 1974
Direttamente alla lezione del Bodoni si ispira invece l’avventura di Hans Mardesteig: nell’atto di fondazione della sua Officina Bodoni nel 1922 a Montagnola, nella Svizzera Italiana, egli dichiara che questa ha «per iscopo l’esercizio di un torchio a mano col quale dovranno stamparsi a perfezione opere di grande valore artistico in edizioni di pochi esemplari da smerciare in Italia e all’Estero».
Per raggiungere questo scopo Mardersteig riesce ad ottenere il prestito delle matrici originali di G.B. Bodoni conservate a Parma: dalla piccola tipografia Svizzera escono autentici pezzo unici di preziosa rarità. Nel 1927 Mardesteig si trasferisce a Verona, con l’incarico di stampare per conto di Mondadori l’Opera omnia di D’Annunzio. Comincia il periodo italiano dell’Officina Bodoni, che porterà nel dopoguerra alla fondazione della Stamperia Valdonega. A partire dal 1936, ai caratteri Bodoniani originali Mardesteig affianca una personale ricerca di nuovi modelli tipografici, ispirati ai grandi del passato, che dà vita ad una serie di nuovi capolavori di eleganza ed equilibrio.
La nostra libreria propone un affascinante libretto appartenente al mitico periodo dell’Officina Bodoni a Montagnola: An Excerpt from A Sentimental Journey by Lawrence Sterne, edito nel 1926, in sole 25 copie stampate a mano.
Il Colophon, firmato da Hans Mardersteig stesso, ci aiuta ad entrare in questo mondo così lontano dalle logiche industriali della moderna editoria: quando il libro venne composto non era possibile raggiungere l’Inghilterra e questo si riflette nelle parole che presentano l’opera al lettore: “A journey, it would seem, is at the mercy of political factions; not so sentiment, which is the motive of all good journeys. In a sentiment of admiring affection for the heroic island where I hoped to journey – when railway wheels should move again – this greetings was printed with Giambattista Bodoni’s twelve point type “CUNEO”, here used for the first time since his death”. Un rapporto strettissimo tra editore/stampatore e il “suo” libro, offerto ad una ristrettissima cerchia di amatori con cui condividere qualcosa che è molto più che un prodotto commerciale.