Un tesoro di dote
“24 lenzuola doppi di lino ricamati a mano, 24 semplici, 36 coppie di federe, 12 asciugamani di tela con ricami o frange più 6 per gli ospiti, 12 tovaglie d’organza più 6 per tutti i giorni, e ancora 12 camicie da notte di seta e altrettante di lino, biancheria intima di seta, camiciole di tela, fazzoletti ricamati e foulard di pizzo…”
L’inventario di una merceria d’altri tempi?
No, semplicemente il corredo che una giovane sposa doveva portare in dote per contrarre il matrimonio ed essere accolta favorevolmente dallo sposo e dalla sua famiglia. Certo, la quantità dei pezzi del corredo e i tessuti utilizzati potevano variare a seconda dell’estrazione sociale della sposa, ma nessuna giovane donna se ne poteva esentare.
Un po’ in tutta Italia si usava acquistare o iniziare a cucire e ricamare il corredo sin da quando le figlie femmine erano ancora bambine.
Loro stesse venivano iniziate all’arte del cucito e del ricamo per contribuire alla realizzazione della loro futura dote. Insieme alle componenti femminili di diverse famiglie, si ritrovavano a lavorare insieme in un rito di socializzazione e di condivisione di competenze e maestria.
Il corredo rappresentava la parte visibile della dote, e con i suoi pezzi pregiati di biancheria, pizzi e merletti accumulati negli anni – frutto di un costante, preziosissimo lavoro di ricamo – costituiva un vero e proprio simbolo dello status sociale della promessa sposa.
La consuetudine era che i pezzi del corredo fossero dodici o multipli di dodici: sicuramente più la dote era ricca più dava valore alla sposa. Un tale quantitativo era anche motivato dal fatto che il bucato era un’impresa a cui ci si dedicava solo poche volte nel corso dell’anno; per cui era necessario disporre di una considerevole quantità di ricambi.
Un’usanza portata avanti solo nell’antichità? Una consuetudine dei secoli passati? Non esattamente, se si pensa che la fine dell’obbligo della dote da parte della futura sposa è stato sancito dal Nuovo Diritto di Famiglia solo nel 1975!
Questi tesori, riposti con cura negli armadi delle nonne, conservati e tramandati di madre in figlia, a volte anche dimenticati nei bauli in soffitta e spesso mai utilizzati in attesa delle grandi occasioni, sono tra le sorprese preziose che troviamo e recuperiamo quotidianamente quando veniamo chiamati a svuotare appartamenti, attici, solai…
Pregiati pizzi lavorati al tombolo, eleganti tende ricamate all’uncinetto; asciugamani di fiandra con lunghe, morbide frange, corredi matrimoniali in lino impreziositi da raffinate bordure, i tenui colori della biancheria intima in seta… Nei nostri negozi di Milano e di Cambiago, e ora anche online, si può trovare un assortimento infinito di proposte per tutti i gusti e tutte le disponibilità (a proposito fino al 7 Dicembre inserisci il codice Bianco30 nel carrello, sconto del 30% su tutto il catalogo corredi antichi!).
Portare un pezzo di storia nelle nostre case e personalizzarle con pezzi unici di impareggiabile fattura non è mai stato così facile.
Non più solo complementi di grande raffinatezza per abitazioni di gusto retró, né accessori abbinabili esclusivamente ad arredi antichi. I pizzi e i ricami di questi vecchi corredi sono oggi richiestissimi per accompagnare con grande originalità locali moderni e arredi di design; per valorizzare con i loro particolari di singolare pregio ambienti di eleganza tradizionale o di essenziale razionalità; per combinare in un singolare gioco di opposti gli stili e le tendenze più disparate.
Così il copriletto di piquet e gli asciugamani ricamati impreziosiscono le stanze di stile industrial dell’agriturismo più esclusivo; la sottoveste di raso viene reinterpretata come originale prendisole; le federe cifrate diventano singolari tendine a pannello; il colletto di pizzo si trasforma in una raffinata mascherina; i finissimi e candidi tovaglioli si accompagnano alla vivacissima, moderna tovaglia delle feste regalandole un tocco di insolito prestigio.
E visto che, anche in questi tempi singolari, si avvicinano le dolci festività del Natale, perché non addobbare le piante di casa con una pioggia di centrini di diverse fogge e dimensioni, per inventarsi un albero natalizio assolutamente unico ed esclusivo?