Breve storia della sedia, dall’Antico Egitto alla produzione in serie
Oltre alle piramidi e ai geroglifici, gli antichi egizi ci hanno lasciato in eredita anche le sedie.
I primi esempi di quelle che potremmo definire le antenate della sedia moderna, sono state infatti trovate in Egitto presso alcune tombe nella Valle dei Re.
Ovviamente non erano destinate a tutti ma solo al faraone e alle figure di altissimo rango, dato che simboleggiavano autorità e prestigio.
Altri esempi di sedie si trovano su alcune raffigurazioni monumentali di Ninive, antica capitale dall’Assiria e sul Partenone di Atene, in cui si vede Zeus adagiato su una sedia quadrata.
Nell’antica Roma invece era in voga la cosiddetta Sella Curulis, ovvero un sedile pieghevole a forma di “X” che simboleggiava il potere giudiziario. Sia nel periodo repubblicano sia ai tempi dell’Impero, utilizzare questo tipo di sedia era un privilegio riservato solo alle alte cariche pubbliche come pretori e consoli.
All’epoca Cristiana risale invece la Sedia Gestatoria, ossia un trono mobile su cui il papa veniva portato a spalla durante le cerimonie pubbliche.
Durante il Medioevo le sedie erano riservate ai re, agli aristocratici e agli alti prelati, mentre la plebe doveva accontentarsi di panche assai poco accoglienti.
Nelle chiese, le sedie potevano essere imponenti e finemente intagliate, come testimonia la sedia in avorio di Massimiano, arcivescovo di Ravenna, conservata nel museo arcivescovile della città. Uno dei primi sedili per una sola persona è il faldistorio in uso già nel 1100.
Chi non faceva parte di qualche élite, utilizzava la panca. Costruita per accogliere più persone, costringeva però a sedere in posizione eretta e scomoda. Nel Rinascimento toscano la “Panca a dossale” poggiava su piedi a mensola scanalati e aveva la spalliera a giorno costruita da una serie di eleganti colonnine ioniche oppure da balaustri torniti.
In Francia prendeva il nome di “Banc” ed è un mobile rustico assai massiccio che si collocava di fronte al camino da dove non veniva mai spostato nemmeno per i pasti: ad esso si avvicinava il tavolo da pranzo.
La prima sedie vera e propria è comparsa in Europa agli inizi del quattrocento
Caratterizzata da quattro gambe incrociate, schienale intagliato e base per la seduta, era un mix tra la Sella Curulis e la sedia da campo araba.
Costruite con una serie di listelli a forbice montati su perni, avevano la spalliera formata da una tavola orizzontale con il contorno sagomato per infilare le stecche. Nel convento fiorentino di San Marco è ancora possibile ammirare esempi di questo tipo di sedia, utilizzate dal frate Savonarola (dal quale prenderanno il nome).
Un’evoluzione rapida si attesta a partire dal Rinascimento, quando la sedia diventa presto un mobile di largo uso anche nelle fasce meno abbienti della popolazione.
In epoca moderna invece, complice anche la rivoluzione industriale, la sedia si trasforma in oggetto di design e viene prodotta in una varietà infinita di modelli, realizzati con materiali vari e di qualità diverse.
Senza ombra di dubbio alcune sedie hanno fatto la storia, diventando vere e proprie icone di stile del XX° secolo.
Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne passare parecchie nei nostri magazzini, nella gallery qui sotto alcune tra le più belle.
Esistono varie tipologie di sedie, anche molto diverse fra loro.
Riproponiamo da Wikipedia quelle più note e comuni.
Sedia a dondolo: è un particolare tipo di sedia, considerata tradizionalmente un’invenzione di Benjamin Franklin, che si distingue per la particolarità di potersi “dondolare” (ovvero di oscillare). Ciò che permette il movimento oscillatorio è la base, costituita da due archi che permettono una discreta rotazione.Una tale struttura permette un comodo angolo di seduta alla persona, che si può dondolare semplicemente spingendo con i piedi verso il basso e rilasciandosi periodicamente. Il principio per il quale la sedia non si capovolge si basa sul fatto che il baricentro del peso si trova in linea con il centro degli archi. Questo tipo di sedia è spesso considerata prerogativa dell’anziano capofamiglia
Sedia cantilever: è un tipo di sedia, detta anche sedia a sbalzo o a pensilina. Ha due soli montanti ripiegati a livello del pavimento e a livello del sedile, ed è collegata orizzontalmente da un tubo continuo. Questa forma speciale fu disegnata per la prima volta dall’architetto olandese Mart Stam nel 1926, presentata nel 1927 in occasione dell’esposizione del Werkbund Die Wohnung per la Weissenhof di Stoccarda e prodotta dall’azienda tedesca Thonet. Questo modello è considerato un importante esempio del design del XX° secolo.
Sedia gestatoria: era il trono mobile sul quale il Papa veniva portato a spalla per poter essere visto più facilmente dai fedeli durante le cerimonie pubbliche. Si tratta di una grossa poltrona fissata sopra una base dotata di anelli con stanghe laterali, rimovibili, che permettevano a dodici dignitari, detti sediari pontifici, di portare il trono a spalla.
Erano in uso diverse sedie gestatorie, anche di dimensioni minori, utilizzate per le celebrazioni meno solenni e sorrette da soli otto sediari.
Sedia a sdraio: comunemente denominata “sdraio”, è una greppina pieghevole, il cui schienale è reclinabile con angolature variabili e sulla quale è possibile assumere una posizione seduta o sdraiata, a piacere del fruitore.
Composta da un telaio snodato al quale è fissato un telo pesante di cotone che funge da sedile-schienale, la sedia a sdraio appartiene alla categoria delle cd “sedie razionali” e, così come la tripolina e la sedia da regista, è di chiara impronta militare, ovvero inizialmente pensata per uso da campo in quanto leggera, robusta, nonché facilmente trasportabile e immagazzinabile grazie alla chiusura mediante compressione laterale.
Sedia monoblocco: è un particolare tipo di sedia molto leggera ed impermeabile realizzata in polipropilene.
Tripolina: è una seduta pieghevole in legno, metallo e tessuto. La sedia Tripolina è stata introdotta per la prima volta al pubblico alla Fiera Internazionale di St. Louis nel 1904 da Joseph B. Fenby, che ne brevettò il disegno nel 1877. L’autore originale della sedia è in realtà anonimo.
Uno dei primi usi conosciuti della sedia Tripolina è stato di supporto per le truppe inglesi nelle campagne di guerra del XIX secolo. La sedia ha ispirato considerevolmente un numero indeterminato di altre sedie pieghevoli, la famosa BKF Chair ad esempio, che usa le parti curve del metallo al posto del legno e la sedia Kenia di Vico Magistretti.
Facile da montare e da smontare, il disegno versatile della sedia utilizza una tela di canapa con le tasche che slittano sopra la struttura. Una sacca fatta su misura per contenerla, ne rende facile il trasporto.
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