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#circulareconomy made in Italy, l’atlante dei campioni dell’economia circolare

Legambiente e i campioni italiani dell’economia circolare a Bruxelles a sostegno di un accordo ambizioso sulla riforma della politica europea dei rifiuti: presentato #circulareconomy made in Italy

circulareconomy made in italy

Lo scorso 24 Aprile, Legambiente, e i campioni italiani dell’economia circolare, sono stati a Bruxelles. Obiettivo sostenere la necessità di un accordo tra Parlamento e Consiglio per accelerare la riforma della politica europea sui rifiuti.

Al cospetto del vicepresidente della Commissione Europea è stato presentato l’atlante dei campioni dell’economia circolare #circulareconomy made in Italy.
Di cosa si tratta? È un documento di sintesi con oltre cento esperienze che hanno investito su un nuovo modello produttivo e di riciclo.
Come anticipato negli articoli di qualche giorno fa, tra queste realtà ci siamo anche noi!
Passo dopo passo procediamo nella filosofia del recupero e della conservazione delle risorse, che sono alla base di tutto il nostro ciclo lavorativo.
Rispettare l’ambiente, ridurre gli sprechi, riciclare: si può fare!

Ma facciamo un passo indietro.
Un mese fa l’Europarlamento ha approvato  il cosiddetto pacchetto sull’economia circolare, adottando un testo che migliora la proposta del 2015.
In particolare i target di riciclaggio al 2030 sono stati innalzati al 70% per i rifiuti urbani e all’80% per gli imballaggi. L’auspicio è che ora l’emergenza rifiuti possa essere trasformata in una grande opportunità economica e occupazionale.

“È fondamentale che in sede di Consiglio l’Italia sostenga una riforma ambiziosa della politica comune dei rifiuti – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani – Il nostro governo deve fare la sua parte affinché si realizzi quella che è una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi, senza nascondersi dietro le posizioni di retroguardia di alcuni Stati membri che contrastano gli obiettivi sostenuti dal Parlamento. Serve adottare immediatamente nuovi obiettivi europei di riprogettazione dei prodotti e di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti per ridurre gradualmente il ricorso al recupero energetico, per archiviare lo smaltimento in discarica e per essere meno dipendenti dalle importazioni di materie prime”.

Come emerge dall’Atlante, l’Italia ha tutte le carte in regola per fare da capofila nell’Europa dell’economia circolare.

Le 107 esperienze portano avanti gestioni sostenibili fondate su riciclaggio, raccolte differenziate domiciliari, tariffazione puntuale, riuso, prevenzione e innovazione industriale. Il 33% lavora su scala nazionale, il 41% su scala regionale o locale, il 24% a livello internazionale.
Il 65% contribuisce all’economia circolare riducendo l’utilizzo di materie prime vergini, il 53% previene la produzione di rifiuti e il 48% risparmia risorse nella sua attività. Il 43% produce materie prime seconde, il 34% le utilizza. Il 38% ricicla rifiuti in altri cicli produttivi, e il 26% nello stesso. Il 36% svolge attività di riuso e riutilizzo dei prodotti, evitando che diventino rifiuti.

“L’Italia è stata conosciuta a livello internazionale per anni come il paese delle emergenze rifiuti – aggiunge Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – oggi però possiamo avvalerci di tante esperienze di successo praticate da Comuni, società pubbliche e imprese private, che fanno della penisola la culla della nascente economia circolare europea al centro dell’importante pacchetto europeo votato dall’Europarlamento poche settimane fa. Ma si devono rimuovere nel nostro Paese gli ostacoli non tecnologici che frenano lo sviluppo di questo settore. Non è più procrastinabile la revisione della nostra legislazione in materia. Dalle norme sulle materie prime seconde, a quelle sul cosiddetto ‘end of waste’ e sulla semplificazione delle procedure autorizzative per promuovere il riciclo di quello che viene raccolto in modo differenziato ed evitare la beffa che parte di questi flussi tornino in discarica”.

Per scaricare l’atlante:
https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/circulareconomy_madeinitaly.pdf

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Gabriele
I colleghi mi chiamano Baffo. Adoro giocare a calcio balilla in pausa pranzo e il design anni 50 e 60.
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