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Dici relax e pensi poltrona

Facciamo un piccolo test: se diciamo relax, quale arredo vi viene subito in mente? 3, 2, 1…. scommettiamo che è la poltrona!

Pensata per i contesti più disparati, sicuramente la poltrona è sinonimo di comodità. Ne esistono tantissime varianti: poltrone da riposo, da lettura, da salotto, da teatro, d’aspetto; poltrone per il cinema, poltrone con schienali reclinabili, poggiapiedi a scomparsa. Ci sono anche le poltrone che aiutano ad alzarsi o sedersi e poltrone massaggianti: insomma, ci sono poltrone per tutti i gusti.

Gli schizzi originali della poltrona Impronta di Joe Colombo

Gli schizzi originali della poltrona Impronta di Joe Colombo – ©Ignazia Favata/Studio Joe Colombo

La poltrona ha il compito di farci sentire comodi e a nostro agio – almeno da Freud in poi – e spesso è orientata all’eleganza. A differenza della sedia, ha la seduta e lo schienale imbottiti ed è dotata di braccioli (spesso imbottiti pure loro). Altra nota positiva, permette una posizione meno rigida rispetto a una sedia dato che solitamente è più bassa e più larga.

Cattedra San Giovanni in Laterano - Roma

Cattedra San Giovanni in Laterano – Roma

Ma non è sempre stato così. Fino all’inizio del Settecento la poltrona era un derivato della cattedra, ovvero un seggiolone con lo schienale e i braccioli rigidi; i materiali utilizzati erano il cuoio, il velluto e i tessuti damascati, mentre le gambe erano raccordato a X o ad H. Insomma, comoda ma non comodissima.

È grazie ai nostri cugini transalpini se la poltrona è diventata quello che è oggi. A partire dal secondo decennio del 1700 infatti, artigiani francesi hanno iniziato a produrre poltrone con nuove forme che hanno avuto un grandissimo successo tanto da dettare moda in tutta Europa.

Senza ombra di dubbio alcune poltrone di design hanno fatto la storia, diventando vere e proprie icone di stile e comodità.

Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne passare molte in magazzino, nella gallery qui sotto alcune tra le più belle.

Poltrona P40 Osvaldo BorsaniPoltrona Soriana Afra e Tobia ScarpaPoltrona Girasole Luciano FrigerioPoltrona PL19 Franco Albini e Franca HelgPoltrona Le Bambole B&BPoltrone Ross Littell PLR 1Poltrona Maralunga Vico MagistrettiPoltrona Augusto Bozzi per Saporiti

Come detto esistono tantissime tipologie di poltrone, anche molto diverse fra loro.

Riproponiamo da Wikipedia quelle più note e comuni.

Lina Bo Bardi, Bowl Chair, schizzi

Lina Bo Bardi, Bowl Chair, schizzi

Poltrona a pozzetto: ha dorsale concavo e avvolgente che è contiguo coi braccioli.
Poltrona a dondolo: montata su pattini, può oscillare in avanti e indietro e a volte anche lateralmente. Nata in Francia nel Settecento, è l’antenata dell’americana rocking-chair.
Poltrona à la Reine: dal sedile ampio e confortevole, dai braccioli arretrati rispetto alla linea delle gambe, ha il dorsale con cornice di legno intagliata o dorata o dipinta.
Poltrona baigneuse: isuoi braccioli sono ad altezza differente e il sedile è ovaleggiante. Nella forma ricorda vagamente una vasca da bagno.
Poltrona bebé: di contenute dimensioni, è interamente imbottita e ha dorsale lievemente curvo nella parte superiore. In uso dall’Ottocento.
Poltrona bergère: tipica dello stile Luigi XV, ha per seduta un grande cuscino mobile e i braccioli sono uniti allo schienale. Fu realizzata in Italia e in Francia con cornici laccate, o dorate e con intagli: tipologia usata anche nell’Ottocento.
Poltrona bergère en confessionel: in stile Luigi XV, ha i braccioli arretrati e due orecchie sporgenti sul dorsale che permettono l’appoggio della testa.
Poltrona cabriolet: lo schienale, lievemente arcuato, ricorda la forma di un violino. Tipica dello stile Reggenza francese.
Poltrona caqueteuse (dal francese caqueter, ciarlare): nata nel Rinascimento, ha sedile a forma di trapezio, spesso girevole su un perno centrale, dorsale lievemente ricurvo e piccoli braccioli.
Poltrona chaise-longue: n prolungamento ha uno sgabello per poggiare i piedi.
Poltrona chippendale: on sedile abbassato e con schienale imbottito, si usa in genere davanti al caminetto.
Poltrona coifeuse: il sedile in alto è concavo, per poggiarvi la testa al momento della pettinatura. Conosciuta anche come poltrona da barbiere.
Poltrona courant: destinata ad essere posizionata al centro di una stanza, ha braccioli e schienale particolarmente curati nei dettagli.
Poltrona Cromwell: il sedile e la spalliera sono costituiti da strisce di cuoio.
Poltrona d’angolo: per la tipica forma del dorsale e del sedile, può occupare un angolo della stanza.
Poltrona da biblioteca: poltrona pieghevole che può trasformarsi in scaletta.
Poltrona da riposo: con schienale alto e confortevole e braccioli imbottiti.
Poltrona da lettura: lo schienale basso fa corpo con i braccioli che sostengono una mensola.
Poltrona de commodité o comoda o seggetta: col sedile bucato, ha sotto un vaso di porcellana, o di ceramica, o di stagno. Si usa per la toletta intima.
Poltrona d’honeur: seggio elevato e con braccioli, usato nel Medioevo per distinguere il Signore o la Signora.
Poltrona dos-à-dos: detta anche da conversazione è una poltrona binata, con i due schienali lievemente convergenti.
Poltrona Duchesse: il sedile allungato permette di stendere le gambe e termina con un secondo schienale, più basso del primo.
Poltrona frallero: tipica spagnola, con schienale alto e rigido e braccioli scolpiti. Il dorsale è attraversato da una alta cintura di cuoio o di tessuto pesante. Sedile e spalliera sono fissati con borchie di metallo. In Italia è chiamata alla fratina.
Poltrona hepplewhite: con schienale ovoidale o a forma di scudo, gambe rastremate e braccioli privi di imbottitura.
Poltrona inglese settecentesca: i montanti retrostanti, in legno, si riuniscono al colmo dello schienale in un tipico nodo. Ha braccioli avvolgenti e terminanti a ricciolo sui loro sostegni. Sedile imbottito e gambe che finiscono a ricciolo.
Poltrona méridienne: simile al chiase longue, ha un bracciolo più alto che fa da schienale e uno schienale di ridotta altezza. Ebbe fortuna nello stile Impero.
Poltrona Récamier: tipica dello stile Direttorio, non ha schienale e braccioli sostenuti da gambe a X. Il nome deriva da un dipinto di David che ritrare madame Récamier.
Poltrona voyeuse: utilizzata nelle sale da gioco, sulla sommità dello schienale ha un cuscinetto, cui si può poggiare chi guarda verso il tavolo da gioco, alle spalle della poltrona stessa.

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Gabriele
I colleghi mi chiamano Baffo. Adoro giocare a calcio balilla in pausa pranzo e il design anni 50 e 60.

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