Agli italiani piace leggere. Non c’è ombra di dubbio che in Italia si legga tanto e ce lo dicono i dati. Secondo l’Associazione Italiana Editori nel 2023 abbiamo assistito ad una crescita delle vendite di libri dello 0,8% rispetto al 2022 e del 14,1% rispetto al 2019. Anche se in calo rispetto al periodo pre-pandemico, le librerie fisiche si confermano come primo canale di vendita di libri con un aumento degli ingressi rispetto al 2022 (passiamo infatti da un 53,5% di vendite nei negozi nel 2022 ad un 54,7% nel 2023).
Nonostante la pandemia ci abbia iper-digitalizzato, scrollare per ore sui nostri telefoni non abbia messo a rischio l’attività culturale in assoluto più popolare, e il ritorno in libreria rivela una riscoperta del contatto con la pagina stampata.
Certo, poi bisogna condividere. E infatti, leggere non è solo un fatto privato, ma sta diventando un argomento di discussione sui social. Proliferano i “Book Club” online, comunità digitali che si riuniscono intorno a pagine Instagram, Youtube e podcast dove vengono condivisi consigli e recensioni. Ci sono tantissimi influencer che hanno fatto della lettura l’argomento principale intorno al quale ruotare tutti i contenuti, che siano le ultime uscite e le tendenze editoriali (es. Francesca Crescentini, @tegamini su Instagram), ma anche i libri belli (es. @libribelli_books su Instagram) quelli brutti (es. @libri.brutti che è recentemente diventato anche un podcast), oppure quelli strani (es. @sonosoloambra su TikTok).
TikTok, #BookTok e la GenZ
La GenZ è, abbastanza sorprendentemente, parte molto attiva nel mercato della lettura. Secondo un articolo recentemente uscito sul “The Guardian”, le nuove generazioni si rifugiano tra le pagine dei libri – stampati – e nell’intimità delle librerie come alternativa alla loro inarrestabile e prolifica vita online.
Da qualche anno su TikTok, il “social della Generazione Z” per antonomasia, viene usato l’hashtag “#BookTok” che, se lo cerco in questo momento, conta 32 milioni di post. BookTok è un aggregatore di contenuti dedicati ai libri e alla lettura e i giovani creator usano questo hashtag per le loro “haul” (rassegna dei nuovi acquisti o dei titoli che si hanno in programma di leggere), tour in biblioteca (anche quelle di casa propria), letture in diretta streaming e tanto altro.
Ed è proprio dalla Generazione Z e TikTok che nasce una nuova tendenza che fonde cultura ed estetica, quella della “Hot Girl Reading”, che sarebbe un po’ come dire “leggere è sexy e cool”. Mentre noi, da ragazzini, ci sentivamo un po’ soli e sfigati se passavamo intere estati a leggere, ora le cose sono decisamente cambiate per i nati tra il 1997 e il 2012.
Leggere, amare i libri e condividerne i messaggi significativi rappresenta, per i più giovani, un modo per aumentare autostima e autodeterminazione. E sono soprattutto le ragazze che partecipano e alimentano questo trend. Incoraggiandosi e sostenendosi a vicenda, postano foto di libri dal sapore decadente e ritratti intimistici di loro stesse in un momento di pausa dalla lettura.
Leggere è “esthetic”
Se tutto quello detto fino ad ora fila, non dovrebbe sorprendere la conclusione che il libro è diventato, oggi più che mai, un oggetto ANCHE estetico. I libri, facili da posizionare e fotografare, sono i migliori alleati di un setting curato.
Fateci caso: vi sarete sicuramente imbattuti in foto da Pinterest che mostrano libri dall’alto, tutti coordinati tra loro con tanto di elementi decorativi come candele e tazze da the. O ancora: instagrammer, streamer e youtuber non sono forse riconoscibili anche per gli studiatissimi ambienti dove registrano? Spesso sono angoli della loro casa dai quali fanno capolino librerie che ammiccano alla nostra curiosità, trasformandoci in voyeur inconsapevoli che, nascosti dietro a uno schermo, ci convinciamo di sapere qualcosa di più della loro vita offline.
Perché le nostre scelte letterarie, lo sappiamo, raccontano tantissimo di noi. Con i social questo racconto è amplificato grazie ad una reach potenzialmente infinita, una platea di amici, conoscenti e ignoti alla quale presentarci come siamo o come vogliamo sembrare. E i libri si prestano tantissimo a questo gioco di equilibri tra realtà e finzione, tra sostanza e apparenza.
Delle proprie letture si fa sfoggio, esse diventano un accessorio richiestissimo per la nostra immagine online.
Qualcuno, molto probabilmente, storcerà il naso leggendo questa affermazione. Ma se il risultato di mostrare, condividere e imitare risulta in una maggiore diffusione della lettura… Non va comunque bene, in fin dei conti?
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