
La parola di oggi è: opalino. Andiamo a ripercorrere la sua storia e capire come è arrivato fino ai giorni nostri.
Cos’è l’opalino?
L’opalino è un tipo di vetro bianco semi opaco simile al lattimo. La sua caratteristica è quella di avere delle variazioni molto lievi di colore. Queste vanno dall’azzurrino al rosato o addirittura al verde chiaro.
Come si ottengono queste sfumature?

Le sfumature di colore del vetro opalino si devono all’aggiunta di sostanze opacizzanti alla pasta vitrea. I materiali usati per ottenere questo effetto sono: il fosfato di sodio, il cloruro di sodio, il fosfato di calcio, il cloruro di calcio, l’ossido di stagno e l’ossido di talco.
La storia dell’opalino
L’opalino viene prodotto per la prima volta a Venezia, più precisamente a Murano, all’inizio del XVI secolo. La tecnica non rimase segreta e fu riprodotta in Germania, Boemia e Inghilterra.
L’apice del suo utilizzo lo raggiunse in Francia durante l’impero di Napoleone III. I centri di maggiore produzione erano a Le Creusot, a Baccarat, à Saint-Louis-lès-Bitche. Con questo vetro particolare venivano realizzati molti oggetti come: vasi, ciotole, tazze, coppe, caraffe, bottiglie per profumo, scatole e lumi.
Un esempio
Il pezzo che abbiamo scelto oggi per presentarvi il vetro opalino lo potete trovare nella nostra collezione di antiquariato.

È un lampadario Liberty a sei braccia in ottone e lanterna centrale, rivestita con cappello in vetro opalino.


Una curiosità
Anche se questo è il dizionario dell’antiquariato non vogliamo dimenticarci del modernariato. Sul sito FineArt by Di Mano in Mano si possono trovare molti lampadari prodotti con questo tipo di vetro; ad esempio lampada ‘2121’ Gino Sarfatti per Arteluce, lampada anni ’60 attribuibile a Max Ingrand e lampada da tavolo ‘526/P’ Massimo Vignelli per Arteluce.
Questa è una testimonianza di come il vetro opalino abbia attraversato molti secoli. I più grandi designer, infatti, continuano ad essere affascinati da questo tipo di vetro e produrre pezzi unici e originali.
Se volete scoprire altri oggetti di antiquariato prodotti con questo tipo di vetro non vi resta che venire a visitare i nostri magazzini a Cambiago. Ti aspettiamo!