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Il dizionario dell’antiquariato – Opificio

opificio

La parola di oggi è: opificio. Scopriamo insieme la storia di un particolare opificio che ha e lascia il segno nel mondo del resturo.

Cos’è l’opificio?

Il significato di opificio come troviamo nel vocabolario Treccani è “Fabbrica, stabilimento industriale”. Esistono molti tipi di opificio: industriale, orafi, tessili e artigianali a seconda del lavoro che si svolge al suo interno. 

Vi starete chiedendo perché ne parliamo nel nostro dizionario dell’antiquariato. Gli opifici hanno una lunga storia; uno dei più famosi e duraturi in Italia è l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze

Opificio delle Pietre Dure 

cappella dei principi
Foto 1870

Nel 1588 il Granduca Ferdinando I decide di fondare a Firenze un laboratorio specializzato negli intarsi di pietre preziose e semipreziose. Lo scopo era quello di avere un luogo dove artisti e maestri potessero formarsi per la realizzazione della Cappella dei Principi (mausoleo della Famiglia dei Medici – dentro il complesso della Basilica di San Lorenzo a Firenze.

Una volta realizzata la Cappella l’opificio si specializzò nella produzione di oggetti d’arte destinati all’arredo delle case dei nobili di tutta Europa.

Con la nascita del Regno d’Italia, l’opificio affronta un brutto momento. Si pensava alla sua chiusura per la mancanza di fondi e di mecenati. Per fortuna, grazie alla lungimiranza del direttore Edoardo Marchionni si allarga l’attività anche al restauro e l’opificio continua la sua storia. 

Nel 1966 un avvenimento mette alla dura prova l’intera città di Firenze: l’alluvione. I piccoli artigiani per superare questo momento di difficoltà decidono di unire tutti i loro laboratori di restauro all’Opificio delle Pietre Dure. È così che si forma uno dei centri più rinomato e all’avanguardia nell’arte del restauro

L’opificio esiste ancora ai giorni nostri ed è un istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (dal 1975). All’interno di questa realtà, quindi, troviamo il laboratorio di restauro e, quello per cui era stato fondato, la lavorazione delle pietre dure.

Esempio

L’opificio delle Pietre Dure è considerato uno dei laboratori specializzati nel restauro di opere più importanti e rinomati al mondo. Rappresenta, inoltre, un luogo di eccellenza a livello internazionale non solo per il restauro ma anche per l’intarsio di pietre preziose. 

Se avete una buona memoria avevamo già parlato di questo opificio quando abbiamo analizzato la tecnica del commesso nel nostro dizionario dell’antiquariato. Noi non abbiamo la fortuna di potervi mostrare un pezzo di antiquariato con un commesso realizzato in questo opificio ma ne abbiamo tanti altri. 

Nel caso ve lo foste perso, quindi, vi riproponiamo lo stesso tavolo a commesso. A noi personalmente è un pezzo di antiquariato che affascina molto soprattutto per il motivo che si riesce ad osservare questa difficile tecnica antica.

opificio

Il sostegno del tavolo è costituito da una struttura realizzata usando un tronco centrale che funge da balaustro, assemblato assieme ad altri rami di dimensioni più piccole; completamente dorato. Il piano tondo è in marmi commessi: diverse tipologie lapidee dall’elegante effetto cromatico sono impiegate per rappresentare al centro un vaso con un mazzo di fiori, sopra il quale si posa una colomba. Tutto attorno si trova una bordura entro la quale sono raffigurate volute fogliacee e motivi fitomorfi; una greca a triangoli alternati rifinisce il perimetro del piano.


Se vuoi vedere tutti i nostri pezzi decorati con questa tecnica e i nostri laboratori di restauro vi aspettiamo nel nostro magazzino di Cambiago!

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Arianna
Amo l'arte. Ho fatto ingegneria gestionale.
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