AntiquariatoClassic Monday

Il gusto austriaco del Barocco

Il protagonista del nostro Classic Monday è una superba consolle di produzione austriaca. Databile agli inizi del XVIII secolo, il tavolo parietale è espressione del gusto barocco, ancora ben radicato nel paese d’oltralpe in questi anni.

Caratterizzato da dinamismo e da un’ostentata ricchezza nella decorazione, il Barocco ebbe il suo epicentro a Roma. Si diffuse rapidamente in tutta Europa, seppure con modalità differenti, influenzato dalla differente cultura delle varie regioni. La traduzione che venne fatta in Austria è caratterizzata da una versione meno monumentale delle forme, sia nelle misure che nelle scelte dei motivi ad intaglio.

Nel nostro mobile grande attenzione è data alla realizzazione degli elementi decorativi, da quelli fogliacei ai mascheroni grotteschi.

Pur richiamando la tradizione tipicamente centro-italiana, è però caratterizzato da una resa finale che mostra qualche differenza. Confrontando infatti la consolle con quelle di produzione romana, si nota infatti una diversa modalità di esecuzione, ravvisabile soprattutto nelle volute che sorreggono il piano, ben definite attraverso il rilievo del bordo. Anche la sapiente decorazione a bulino dei fondi non intagliati, incisi a triage nel gesso di preparazione, è tipica degli arredamenti prodotti in quest’area geografica.
Inoltre, la struttura del tavolo è simmetricamente definita, chiaramente una derivazione dalla tradizione di gusto più nordico. Questa rielaborazione più edulcorata del Barocco venne importata negli stessi territori italiani culturalmente orbitanti attorno a questa tipologia culturale. In particolar modo arredi simili si trovano dunque nell’area veneto trentina, dove è molto simile l’intaglio e l’uso di incidere a bulino le superfici di fondo.

Un pianetto di appoggio centrale raccorda la crociera alla base, costituita da movimentate volute e decorata con foglie d’acanto. I montanti della nostra consolle sono disposti a X rispetto al piano e sono costituiti da due grandi C contrapposte. Anch’essi sono arricchiti con un raffinato intaglio che riproduce elementi fogliacei.

Particolare interessante, proprio sopra ai quattro piedi a riccioli, sono i mascheroni.

Questa iconografia era infatti ampiamente diffusa nella penisola italiana fin dal XVI secolo, tanto in pittura quanto in scultura. Non è infatti difficile ritrovarle nei grandi cicli di affreschi dei palazzi storici lombardi, sia come ornamento che come elemento che abbia una certa valenza apotropaica.

Nel nostro caso la componente fogliacea lo connota come un volto che emerge direttamente dalle volute circostanti. Pare che si fonda con la natura stessa, quasi a rappresentanza di uno spirito silvestre ben augurante.

Considerevole è anche la fascia sul fronte sotto piano, decorata con una cornice intagliata a foglie susseguenti e sostenuta da due volute che si raccordano in un grande lambrecchino frontale. Ad aumentare la ricchezza della consolle, pratica consueta nell’arredo barocco, tutta la superficie è stata dorata. Il piano in finto marmo è invece stato sostituito in epoca diversa.

La nostra consolle si presenta a tutti gli effetti come un importante arredo, espressione del gusto più in voga e alla moda nell’Austria agli inizi del ‘700.

Modelli comparabili, con una struttura analoga e simili modalità d’intaglio, sono infatti presenti in diverse regge e musei. Uno dei confronti possibili è infatti quello con una superba consolle, datata 1720, conservata presso il Belvedere di Vienna.

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