Il protagonista del nostro Classic Monday di oggi è un grande tavolo neobarocco, realizzato alla fine del XIX secolo.
Sorretto da quatto gambe a “C” contrapposte, riccamente intagliate a riccioli e volute fogliacee, connesse da traverse anch’esse costituite da riccioli intagliati. Il grembiale sul fronte e sui fianchi è intagliato e traforato con una conchiglia centrale dalla quale si dipartono volute fogliacee.
L’Ottocento fu infatti caratterizzato, soprattutto nella seconda parte del secolo, da una ripresa e riproposizione degli stili del passato. In questi anni, le mode delle epoche precedenti vengono infatti riproposte e rielaborate, spesso anche fondendoli negli stessi arredi, in un eclettismo assolutamente scenografico. Naturalmente il gusto barocco è tra quelli che diventano oggetto di questa ripresa, proprio per lo sfarzoso effetto, reso sia dalle forme che dalla doratura.
L’effetto di teatralità che tanto era apprezzata nel XVII secolo e all’inizio di quello successivo, viene ancora ricercata a questa altezza cronologica. Vengono realizzati arredi in grado di stupire e colpire l’osservatore.
Naturalmente il Barocco, così come gli altri stili, non sono fedelmente ripresi, ma rielaborati secondo le nuove necessità e il gusto tardo ottocentesco.
Come nel nostro caso, dove infatti le forme tipiche di una consolle sono riadattate non più per un tavolo parietale, ma da centro, modalità assolutamente estranea al barocco. Ma le stesse volute a ricciolo e gli intagli fogliacei sono rielaborati e adattati, perdono la forza e l’architettonicità che contraddistingue invece le produzioni barocche.
A ulteriore riprova dell’epoca più tarda di produzione sono gli stucchi, che nel nostro tavolo presentano uno spessore considerevole, soprattutto per facilitarne la lavorazione e l’incisione della decorazione, rispetto alla certamente più faticosa e lunga incisione direttamente sull’essenza lignea.
Mobile certamente apprezzato, anche nel secolo successivo, come dimostra la sostituzione del piano, per renderlo utilizzabile anche a metà del secolo scorso. Il piano è infatti in marmo, con inserti in stucchi e dipinti floreali; come attesta l’etichetta sottoapposta, fu però realizzato negli anni Sessanta del Novecento.