Oggi inauguriamo una nuova serie sul nostro blog, dedicata a interviste a personalità che rappresentano il mondo del vintage. Come sapete per noi vintage significa libertà di esprimersi liberandosi dai vincoli imposti dalle mode stagionali, ma anche e soprattutto rispetto per l’ambiente e sostenibilità.
Non potevamo che cominciare con Cecilia Cottafavi, in arte Maertens, che è una celebrità nel mondo di chi ama vintage, second-hand, mercatini e thrift shop. Presente sui Social da qualche anno, si è inserita in modo quasi inconsapevole in una nicchia che era poco rappresentata, e da quel momento è cominciata la crescita e la notorietà che ne fanno oggi riferimento e guida di questo mondo che è sempre più in espansione.
La persona giusta al momento giusto, certamente. Ma Cecilia è molto, molto altro: una ragazza che si pone allo stesso livello del suo pubblico senza elevarsi a icona indiscussa di stile, trasmettendo consigli e contenuti aggiornati, con una costanza che le fa onore e con il suo tono gentile, pacato e rassicurante. Come lei stessa ci ha riferito, la sua volontà non è tanto quella di imporsi come opinionista intransigente di cosa sia “in” o “out”, piuttosto quella di proporre alternative adatte ai diversi gusti, stili e personalità di chi la segue.
Ma bando alle ciance, apriamo le danze e cominciamo a intervistare!
C’è qualche icona del passato con cui ti identifichi e a cui ti ispiri? E attuali?
Ci sono tante figure che mi hanno ispirato e che mi ispirano, ognuna con una rilevanza diversa rispetto a situazioni e periodi di vita differenti. Sicuramente devo iniziare da mia mamma, può sembrare scontato ma sicuramente lei è la mia icona numero uno. Altre figure importanti sono: Iris Apfel, Diane Keaton, Janis Joplin, Audrey Hepburn e Cher. Sono figure molto differenti tra loro ma come dico sempre: ho molte personalità.
Decennio preferito nella storia della moda dagli anni ’20 agli anni ’80?
Gli anni ’70 sono indubbiamente il mio decennio preferito, non solo per la moda ma anche perché sono stati un periodo di grande fermento e cambiamento, e in essi colgo spesso delle analogie con tematiche rilevanti nel mondo odierno.
Di cosa ti nutri quotidianamente per ispirarti nei tuoi look?
Ogni giorno mi sveglio e penso a come mi sento. I miei outfit riflettono sempre il mio umore e tendenzialmente mi ispiro o ad icone del passato o a personaggi d’invenzione cinematografici.
Noi ti seguiamo sui Social da ormai parecchio tempo e abbiamo notato un evolversi del tuo stile. Pur rimanendo fedele ad un guardaroba 100% vintage, come descriveresti i cambiamenti dei tuoi look negli anni?
Sono cambiata moltissimo e sicuramente il mio stile negli ultimi anni è diventato più classico. Però mi piace il cambiamento e talvolta mi trasformo con look più estrosi e alternativi.
Continuando a parlare di Social, quali pensi che siano gli aspetti positivi e negativi nel cercare in essi ispirazione per il proprio stile personale?
I Social sono positivi finché sono e rimangono di ispirazione e aiutano a capire come poter indossare alcuni capi. Bisogna però stare attenti a non lasciarsi troppo influenzare, è importante sviluppare uno stile personale e non annullarsi.
Descrivici il tuo outfit preferito: i pezzi che messi insieme non ti stancheresti mai di indossare, quelli che più ti rappresentano giorno dopo giorno.
Il mio outfit preferito è molto semplice: pantaloni neri con le pinces, camicia bianca con grosso colletto, gilet, cravatta, blazer oversized, scarpa stringata e ovviamente un basco!
Tu sei autrice di un utilissimo manuale dal titolo “A qualcuno piace il Vintage“, una guida dettagliata dei principali negozi vintage di Milano e online. Ci hai inclusi in questa guida e, ringraziandoti, ci piacerebbe sapere cosa ti ha colpito della nostra realtà?
Di Mano in Mano è una realtà molto interessante. Mi piace arrivare in negozio alla ricerca di capi di abbigliamento e trovarmi in una cornice che propone anche mobili, libri e oggetti vari, il tutto nello stesso spazio. Sapendo cercare si trova sempre qualcosa ed io rimango spesso affascinata da accessori e oggetti curiosi.
Riguardo a quello che hai scelto di indossare nel nostro negozio per questa intervista: ci spieghi che cosa ti ha affascinato di più e perché?
Mi ha affascinato moltissimo il completo di Ferré, ha un taglio apparentemente semplice che nasconde una lavorazione complessa e ricca di dettagli. Questi sono i capi che preferisco, trovo che l’eleganza stia sempre nella semplicità.
Per concludere: quali sono i tuoi progetti o le tue ambizioni per il futuro? Rimarrai nella sfera del vintage o hai programmi diversi?
Per il momento non sento di volermi sbilanciare. Sicuramente continuerò con il vintage perché è una passione troppo grande per poterla abbandonare, ma non nascondo che vorrei anche abbracciare nuove realtà.
E così, con un po’ di suspense, Cecilia ci saluta e noi chiudiamo questa prima breve “intervista vintage” augurandole di continuare il suo percorso con tutto il successo che si merita.
Anche noi vi salutiamo e… alla prossima intervista! Seguiteci per scoprire su chi sarà il focus della seconda puntata di questa mirabolante serie!