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Lambda, da una lamiera di metallo ad una sedia di design

Dalla brillante collaborazione tra Marco Zanuso e Richard Sapper nasce nel 1964 la sedia Lambda per Gavina. Un oggetto a prima vista semplice, industriale, quasi scarno, che cela però anni di ricerca e sperimentazioni.

Entrambi i designer erano dei visionari, decisamente all’avanguardia per i loro tempi; strinsero un sodalizio che durò per oltre vent’anni. Accomunati dalla curiosità verso nuovi materiali, unirono le loro esperienze per creare qualcosa che risultasse di facile fabbricazione e fosse adatto alla produzione su scala industriale, senza però trascurare l’importanza dell’aspetto estetico.

La Lambda è il prodotto di molteplici intuizioni: Zanuso e Sapper desunsero materiali e processi produttivi dal mondo automobilistico; si ispirarono alla natura per replicarne le forme e applicarono principi architettonici per realizzarne la struttura.

Disegno Proiezioni Ortagonali Lambda
<strong>Modello di rappresentazione della sedia Lambda attraverso tre proiezioni ortogonali sovrapposte mutuato dal mondo delle automobili<strong>

Zanuso voleva che la sedia fosse costituita da un solo materiale, ne sperimentò vari nei prototipi della Lambda, passando dalle lamine d’acciaio al polivinile; optando poi per il primo.

Il materiale plastico si era rivelato poco idoneo: le gambe della sedia erano cedevoli. Inoltre, le lamiere d’acciaio si adattavano meglio alla struttura che voleva ottenere, che si rifaceva alla tecnica che aveva utilizzato in Brasile nel nuovo stabilimento della Olivetti. Si era trovato a costruire (insieme all’architetto De Rosa) un soffitto a volte in cemento armato, aveva dovuto trovare un sistema per far sì che il soffitto reggesse il pesante materiale senza l’ausilio di colonne. Allo stesso modo la Lambda doveva reggere una persona supportandone e distribuendone equilibratamente il peso.

<strong><em>Fabbrica di Guarulhos costruita nel 1957 59 e progettata da Zanuso e De Rosa<em><strong><em><br ><em><strong><em>grab via wwwstoriaolivettiit<em><strong>

La linea stilizzata e delicata della sedia ci ricorda quella di una pianta; infatti i due designer si ispirarono alla foglia della calla.

La sedia è stata costruita interamente in lamiera stampata. Il sedile e una parte dello schienale sono costituiti da due lamiere connesse con saldatura elettrica a rullo.
Le gambe sono inserite in questa struttura con saldature in due punti sul sedile. Con questo sistema di realizzazione si è raggiunta una rigidità che permette di fare una sedia in lamiera con spessori molto ridotti ed un peso non eccessivo.

La seduta risulta comoda e avvolgente, in contrapposizione alla fredda solidità del materiale.

<strong><em>Sedia Lambda rossa in una inquadratura del film La decima vittima di Elio Petri 1965<em><strong>

Spesso conquistare la semplicità è un processo difficile. Lo dimostrano i cinque anni che ci sono voluti per arrivare alla versione finale della Lambda: semplici lamine di metallo modellate, saldate e smaltate a spray. Realizzata in vari colori, questa sedia è leggerezza ed essenzialità; un pezzo iconico, perfetto per dare un tocco “industriale” a qualsiasi ambiente.

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