LC6 Le Corbusier: un equipaggiamento funzionale (e modernista) per la vita domestica
Primo appuntamento del 2020 con la 20° Icona del Design: spazio a Le Corbusier e al suo tavolo LC6.
I visitatori del Salon d’Automne del 1929 rimasero letteralmente spiazzati davanti alla proposta espositiva del trio di architetti formato da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. I tre collaboratori avevano infatti deciso di progettare i mobili seguendo un precetto che stava pian piano prendendo piede in quegli anni: quello del funzionalismo.
Le Corbusier concepiva l’abitazione come una “macchina per abitare” e in quanto tale necessitava di un “equipaggiamento” funzionale che rendesse la vita domestica il più agevole possibile.
Ogni elemento era pura espressione del suo utilizzo: i mobili dovevano essere degli strumenti idonei ad abitare in modo corretto gli spazi costruiti per l’uomo moderno.
L’oggetto, spogliato dell’ornamento, recuperava la sua intima bellezza, esprimendosi in una forma semplice ed essenziale.
I mobili che fanno parte del “équipement intérieur d’une habitation” prendono il nome LC; ogni mobile è poi contrassegnato da un numero.
L’Icona del Design di questa settimana è il celebre LC6, un tavolo estremamente avanguardistico che lasciò tutti interdetti.
L’ispirazione arrivò dalla grande passione di Le Corbusier per gli aeroplani, sinonimo di purezza del design e modernità; non per niente fu originariamente chiamato “Table en tubo d’avion”.
(qui 10 cose da sapere su Le Corbusier)
Il concetto fondamentale dietro al design di questo tavolo è la distinzione tra l’elemento portante, il basamento, e l’elemento portato, il piano.
Il basamento venne disegnato nel 1928 utilizzando i profili ovoidali adottati in aeronautica per mantenere separate le ali dei biplani. Era dotato di quattro supporti con gambo filettato in acciaio a sostenere delicato piano di cristallo. Veniva a crearsi una vera e propria dicotomia tra le due parti, l’una massiccia e forte, l’altra fragile, quasi precaria. Pesantezza e leggerezza coesistono bilanciandosi in un’armonia perfetta.
Sicuramente quest’Icona del modernismo era molto avanti rispetto ai suoi tempi. L’utilizzo di un materiale freddo ed impersonale come il metallo non veniva considerato idoneo per il contesto domestico: era adatto tuttalpiù all’arredo di uffici, ospedali ed altri ambienti asettici.
In ogni caso la Thonet credeva fortemente in questo progetto, avendone fiutato l’innovatività; aggiunse il tavolo alla sua gamma di mobili in metallo curvato e lo produsse in un numero limitato di esemplari.
Come molti altri pezzi d’arredo disegnati da Le Corbusier, passarono molti anni prima che il tavolo LC6 raggiungesse finalmente la popolarità che meritava.
Nel 1974 Cassina incominciò a produrlo nella sua linea dedicata a “I Maestri” sancendone il definitivo successo.
Vero simbolo di modernità e funzionalità LC6 è un’icona dal fascino immortale.