Longobardi e Bizantini

Ferdinand Gregorovius
Newton Compton Italiana

Charles Freeman
Giulio Einaudi Editore

La pratica religiosa della società medievale traboccava da ogni parte di reliquie. A ossa, sangue, latte, capelli, denti e abiti, oppure a oggetti quali la Corona di Spine agognata da Luigi IX di Francia, trasformati in sacri oggetti di culto, veniva attribuito il potere di avvicinare il credente al santo che avrebbe interceduto presso Dio per la sua salvezza. In questo libro, la prima storia generale della nascita e dello sviluppo del culto delle reliquie, Charles Freeman accompagna il lettore in un sorprendente viaggio dai primi secoli del cristianesimo all'età moderna, mostrando come la loro enorme diffusione rispondesse a esigenze specifiche della gente comune in un'epoca divisa tra luce e tenebre, in cui l'Europa soggiaceva costantemente alla minaccia di sommosse, di pestilenze e del fuoco infernale e come proprio a partire da tale culto venne organizzandosi una parte importante della cristianizzazione di Roma, del mondo antico e poi dell'intera società medievale. Lungi dall'essere semplicemente venerate, le reliquie venivano anche vendute, collezionate, perdute, trafugate, duplicate e distrutte: garantivano ottimi affari e costituivano un formidabile strumento di propaganda cui si ricorreva perfino per esibire potenza militare.

Chiara Frugoni
Rizzoli

Gabriella Bartolini, Franco Cardini
Editore Laterza

Franco Cardini, Renata Salvarani, Michele Piccirillo
Idea Libri

Michela Pereira
Zanichelli Editore

Roberto Cardini, Paolo Viti
Mauro Pagliai Editore

Catalogue of the exhibition of the same name put on at the State Archive of Florence from 9 December 2008 to 14 March 2009. Produced by the Centre for Classicism Studies to mark the 6th centenary of his death, the aim of this book is not just to celebrate Salutati s fundamental role in the emergence of civic Humanism, but also to restore the political dimension to a life and literary production dedicated, through its strong ideological and active presence, to the city of Florence. While the theme defined by the work s title remains central, its restitution to us of a three-dimensional Salutati comes courtesy of a first-rate team of scholars and curators. Their selections from the precious documentary material conserved at the State Archive of Florence have been made with great critical competence. While illuminating the profile of an intellectual and man of his times from a variety of perspectives, they also open new avenues for research into the Chancellery and political institutions of Florence, into the typology of Florentine letters and treaties between the end of the fourteenth and the beginning of the fifteenth centuries. These interesting contributions delve to the heart of an eclectic personality, who ingeniously propelled itself towards a new kind of mentality, to the extent that he became a figurehead of the rising humanistic avant-garde. Salutati went as far as to sustain the high civic and cultural significance of philological and humanistic research, of the promotion of the literature and language of ancient Greece, of the reinstitution of classical studies. It is, however, worth bearing in mind that Salutati s propagation of a new Humanism and his cultivation of significant relationships with major exponents of European culture was only possible thanks to his long period in office in the upper echelons of the Florentine Republic. His was a paradigmatic incarnation of the figure of the Florentine Chancellor and as such Salutati elevated the might of his words with great polemical zeal above every other means for saving the city of Florence from despotic designs, establishing the city as an indomitable bastion of libertas Italiae, a fortress from which he defended, with closely felt conviction, the divine gifts of freedom, of a politically active life and of democracy: the sense of the state and of civic commitment.

André Vauchez
Società editrice il Mulino

Archivio di Stato di Firenze
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Direzione generale archivi

Denise Péricard-Méa
Società editrice il Mulino

Per secoli il "viaggio al santo" è stato un elemento forte nelle pratiche religiose dell'Europa cattolica. Questo studio dedicato all'origine medievale del culto di San Giacomo, anzi dei culti dei due Giacomo (San Giacomo Maggiore e San Giacomo Minore), e del pellegrinaggio spagnolo descrive una situazione diversa, in cui la centralità di Compostela si afferma nel Cinquecento con la Controriforma. Dopo aver ripercorso le ragioni del particolare culto di San Giacomo, l'autrice illustra i luoghi di pellegrinaggio che nella Francia medievale accolsero la devozione per il Santo, considera le testimonianze storiche dei pellegrinaggi e quelle letterarie che hanno consacrato Compostela a luogo eminente della cristianità.

Amleto Spicciani
Edizioni ETS

Évelyne Patlagean
Editori Laterza