Il Teatro del Popolo - La stagione artistica dell'Umanitaria fra cultura e società (1911-1943)

In cerca del mistero

Bernardo Bertolucci
Garzanti

«Scrive poco, non è grafomane, e lo si vede, che scrive proprio al momento giusto, e i momenti giusti sono pochi»: con queste parole Pier Paolo Pasolini si esprime sulla poesia di Bernardo Bertolucci, che nei confronti del padre Attilio letterariamente nutre allo stesso tempo una straordinaria fedeltà e una naturale polemica di figlio - in ogni caso dimostrando, come scrive Gabriella Palli Baroni, una «discendenza predestinata e importante nella sua storia d'artista». "In cerca del mistero", uscito per la prima volta nel 1962 e insignito nello stesso anno del premio Viareggio-Rèpaci opera prima, è la raccolta delle poesie scritte da Bernardo durante gli anni dell'adolescenza e della giovinezza. In questo volume, ora per la prima volta arricchito di undici testi inediti, trovano spazio la famiglia, le donne amate, i colli parmigiani e i piccoli eventi della quotidianità, in un'ambientazione intima e immaginifica che già contiene tutto il talento e tutta l'espressività di uno dei più grandi protagonisti del nostro cinema.

Bianconero rosso e verde

Davide Turconi, Antonio Sacchi
La casa Usher

The art of the nasty

Nigel Wingrove, Marc Morris
FAB Press

A stunning visual record of a unique design legacy.

The most comprehensive collection of video nasty and pre-certificate video sleeves ever reproduced in one volume.

FULLY REVISED AND UPDATED. This brand new FAB Press edition has more than 100 new video nasty sleeves, which were not included in the original pressing, to increase the total number of videos covered in the book to almost 450. In addition, the text has been thoroughly revised and updated to reflect the knowledge gained about this era in the intervening 10 years since the book was first published. And this time the book is in hardback format to ensure its long-lasting durability.

The Art of the Nasty explains and conveys the media furore, fear and the rush for political legislation that greeted the arrival of uncensored horror films on video in the UK. The hysteria was generated and fuelled as much by the sleeves and marketing as by the films themselves. In fact, many of the biggest critics of the 'nasties' only ever saw the sleeves. Some of the early video sleeves are indeed an unbelievably bold and over-the-top mixture of outrageous graphics and in-your-face visual shock tactics, guaranteed to offend.

Banned by an Act of Parliament after a frenzied and hysterical press campaign, the video nasty was deemed at the time to be a threat to society as we know it, even being implicated by career politicians and journalists as a catalyst for murder. The Art of the Nasty reproduces almost 450 pre-certificate video covers in all their lurid glory, from the ludicrous and extreme imagery of SS Experiment Camp and the gross savagery of Cannibal Holocaust to the powerful and confrontational image of a rape victim used to promote I Spit on Your Grave.

Covering the whole gamut of pre-certificate video sleeves, from the 'Official' 39 nasties which were found obscene by the Director of Public Prosecutions through to sleaze epics like Killer Nun and Violation of the Bitch, The Art of the Nasty is an invaluable visual record of a time the mainstream video industry would like to forget.

La regina d'Africa

Katharine Hepburn
Gremese Editore

Marlene Dietrich. Il volo dell'angelo

AA.VV.
Progetti Museali editore

Ciemme Ricerca e informazione sulla comunicazione di massa. Anno 1996, n. 115-117

AA.VV.
Cinit-Cineforum Italiano

Ciemme Ricerca e informazione sulla comunicazione di massa. Anno 1991, n. 95-98

AA.VV.
Cinit-Cineforum Italiano

Ciemme Ricerca e informazione sulla comunicazione di massa. Anno 1994, n. 107-110

AA.VV.
Cinit-Cineforum Italiano

Louis Malle. Tra finzione e realtà

Flavio Vergerio, Giancarlo Zappoli
Moretti & Vitali editori - Centro Studi Cinematografici

Il narratore essenziale

Federica Villa
Edizioni ETS

Dizionario dei film

Pino Farinotti
Sugarco

Storia di Federico Fellini

Angelo Solmi
Betelgeuse

Il libro prende in considerazione la cinematografia di Fellini partendo con i film precedenti il successo mondiale de "I Vitelloni" e si protrae sino alla definitiva opera della prima maturità, quella "Dolce vita" che consacrò il regista italiano come uno dei massimi artisti del Novecento, e che vinse tutti i premi delle giurie internazionali. Naturalmente si analizza il periodo aurorale dei primi lungometraggi in collaborazione con Lattuada, per approdare poi alle atmosfere rarefatte de "Lo sceicco bianco", alla malinconica opulenza de "I vitelloni", al patetismo straziante de La strada, alla ferocia interiore de "Il bidone", alle stralunate velleità mentali di "Le notti di Cabiria", alla babele visionaria e profetica di quell'immenso affresco che è "La dolce vita". Dopo questo excursus effettuato ieri da Solmi, oggi rimane quasi nel lettore una domanda inquietante: se Fellini avesse smesso di fare film nel 1960, la sua poetica e la sua lezione sarebbero state più povere o ancora più misteriosamente influenti?