Qualcosa di giallo

Bruno Zevi
Giulio Einaudi Editore

Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour
Giulio Einaudi Editore

Nora Lombardini, Federica Cavalleri, Cristina Achille
Maggioli Editore

Martina Corgnati
Editrice Compositori

Ebenezer Howard
Asterios Editore

AA/VV
Minima Gorlic

Vittorio Gregotti
Saggi Bompiani

Giovanni Denti, Chiara Toscani
Libreria CLUP

Giovanni Denti, Chiara Toscani
Libreria CLUP

Lorenzo Dall'Olio
Testo & immagine

Le architetture di Ando, pur utilizzando il lessico della modernità occidentale, sono profondamente radicate nella cultura giapponese e costituiscono ai nostri occhi un insieme di chiarezza e oscurità, di trasparenza e opacità, di lontananza e di prossimità.

Giuseppe Caronia
Editori Laterza

Vittorio Gregotti
Giulio Einaudi Editore

Il territorio delle discipline dell'architettura e la riflessione a esse connesse si è modificato e differenziato nel tempo, si sono trasformate le relazioni con la società, le condizioni tecniche del fare, le procedure e il ruolo stesso dell'architetto. I confini tra le diverse arti si sono fatti incerti e l'identità e i compiti dell'architettura si sono confusi. Tale confusione è stata vissuta da molti come una liberazione di forze creative; ma troppo facilmente si è fatto a meno di ogni distanza critica dalla realtà e anche di ogni fondamento del proprio fare. Tutto ciò ha determinato lo spostamento dell'architettura verso l'indistinta nuova disciplina dell'estetizzazione diffusa del mondo, facendo abusivamente coincidere le nozioni di arte e comunicazione e proponendo i mezzi stessi come fini: smarrendo, cioè, la necessità del senso, di ciò che solo ciascuna delle arti può dire. Questo libro ricerca le ragioni e le conseguenze di una confusione interdisciplinare che sottrae l'avventura dell'architettura alle proprie responsabilità.