Il profeta Isaia e il re Ezechia morente
Caratteristiche
Titolo opera: Il profeta Isaia e il re Ezechia morente
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Sacro
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Il profeta Isaia e il re Ezechia morente
Olio su tela. Il dipinto, di grandi dimensioni, raffigura l'episodio biblico tratto dal Libro di Isaia, nel quale il profeta avvisa il re Ezechia, gravemente malato, di disporre delle sue cose perchè morirà. Allora Ezechia rivolge una supplica al Signore, ricordandogli la sua fedeltà, e il Signore la accoglie e lo fa guarire, sempre tramite Isaia. L'opera trova una probabile ispirazione dal medesimo soggetto realizzato da Domenico Fiasella (1589-1669) e conservato al museo di Palazzo Bianco di Genova. Il nostro dipinto, già ritelato, necessita di pulizia come dimostrato dai tasselli di assaggio. In cornice.
Condizione prodotto:
Già ritelato,necessita di pulizia (come visibile dai tasselli di assaggio).
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 183
Larghezza: 136
Profondità: 5
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 180
Larghezza: 133
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
Tra Barocco e Barocchetto
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