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36 cm 1120 cm

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Nel nostro catalogo puoi trovare Oggetti e Opere d'Arte dal XVI° secolo fino ai giorni nostri. Arte antica, icone, arte contemporanea, pittura antica, arte dell'800 e del '900; questa sezione è la nostra "Galleria"

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Disegno, Volta della Sala delle Aquile
ARARPI0163830

Disegno, Volta della Sala delle Aquile

Domus Aurea Vincenzo Brenna

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Figure femminili di Francesco Conti
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Figure femminili di Francesco Conti

Eroine dell'antichità, XVIII secolo

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Madonna in trono con Bambino tra angeli e i santi
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Madonna in trono con Bambino tra angeli e i santi

Santi di Tito (Borgo San Sepolcro 1536 – Firenze 1603), 1560-1570 ca. Olio su tavola

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Dipinto di Luigi Brignoli
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Dipinto di Luigi Brignoli

La nascita di Venere 1935

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Dipinto di Luigi Brignoli

La nascita di Venere 1935

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra sulla tela laterale sinistra. La grande composizione è costituita da tre tele separate, di cui quella centrale sviluppata verticalmente (dimensioni 220 x 128 cm) e arrotondata sul margine superiore, le due laterali sviluppate orizzontalmente e sagomate agli angoli (dimensioni 150 x 328 cm). La tela centrale è dominata dalla figura di Venere, che erompe nuda dalla schiuma del mare, con un braccio levato a coprirsi gli occhi a protezione della luce dell'alba; sulle due tele laterali, assiste all'evento, con stupore e tripudio gioioso, una schiera di tritoni, sirene, ninfe del mare, mostri marini, capeggiati dal dio Poseidone, riconoscibile a sinistra dal tridente che impugna. Le figure si stagliano sullo sfondo di mare e cielo, fusi in un continuum luminoso di gradazioni del colore azzurro, in cui si insinua la luce rosata dell'alba, a illuminare la scena. Formatosi alla scuola di Cesare Tallone, il Brignoli apprese da lui il naturalismo derivante dalla tradizione veneta, l'osservazione della natura, la pennellata decisa, i forti contrasti di luce. Pealtro, dopo diversi viaggi in Africa, cominciati nel 1922, il Brignoli si avvicinò alla pittura orientalista, ma rifuggì da forme di retorica esotica, per rivivere piuttosto il nuovo soggetto con un' attenta ricerca dei colori e degli effetti luministici sul paesaggio. Quest'opera, appartenente al periodo già "africano" dell'artista, risente di questa impronta, nelle scelte cromatiche luminose e chiare. Per le sue dimensioni e la composizione delle tre tele, risulta di grande impatto scenografico: proveniente da una grande villa bresciana, ove era esposta sulla imponente scalinata, era probabilmente stata concepita e creata appositamente come elemento di decoro su misura. Le tele sono presentate in cornici dorate coeve, mancanti di alcune parti.

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Busto Virile
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Busto Virile

Giovanni Antonio Emanuelli, 1838

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Erminia incontra i pastori
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Erminia incontra i pastori

Seconda Metà Anni Venti del XVII secolo

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Sacra Famiglia con San Giovannino
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Sacra Famiglia con San Giovannino

Bartolomeo Ramenghi, scuola di, prima metà XVI secolo

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Coppia di angeli, Carlo Francesco Mellone (e aiuti)
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Coppia di angeli, Carlo Francesco Mellone (e aiuti)

Milano, 1730 ca

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Busto del Barone Antonio Negri
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Busto del Barone Antonio Negri

Gaetano Monti, 1837

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Davide e Abigail
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Davide e Abigail

Vincent Malò ,quarto decennio del XVII secolo

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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia
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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia

Andrea Appiani

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Jefte e la figlia, Girolamo Forabosco e aiuti
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Jefte e la figlia, Girolamo Forabosco e aiuti

XVII secolo

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Busto in marmo Primavera
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Busto in marmo Primavera

Prima metà XIX secolo

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Louis Dorigny attribuibile a
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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

Olio su tela. La grande tela racconta un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in cui la giovane Erminia, principessa d'Antiochia segretamente innamorata di Tancredi, assiste al ferimento in duello dell'amato. Spinta dall'amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda, sua intima amica, e di notte esce per raggiungere l'amato Tancredi e curarlo. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e, scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa: capita così in un villaggio abitato da pastori che vivono lontani dalla guerra in uno spazio idilliaco, dove chiede e ottiene di essere ospitata per qualche tempo nella speranza (vana) di dimenticare il suo amore infelice. L'opera, già attribuito a Carlo Loth, è piuttosto rimandabile alla produzione di Louis Dorigny, il pittore parigino che visse a lungo in Italia, a Roma, a Venezia e infine definitivamente a Verona, ove ottenne numerose commesse da veronesi ma anche da committenti veneti e lombardi, estendendo la sua attività di affrescatore da Bergamo sino a Udine. A Verona fin dall'inizio del secolo, le preferenze in campo pittorico andavano verso un linguaggio classicistico complesso nella composizione, ma pacato ed elegante, anche nelle grandi opere decorative. A questa pittura si uniforma il Dorigny, che in questa tela coniuga l'equilibrato classicismo di Simon Vouet (di cui era nipote) con i chiaroscuri appresi a Roma e la pacata eleganza veneta. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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David Teniers III attribuito a
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David Teniers III attribuito a

Giorno di Festa al Villaggio

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David Teniers III attribuito a

Giorno di Festa al Villaggio

Olio su tela. Sul retro del dipinto sono presenti alcune etichette: una di provenienza da un mercato inglese (probabilmente un'asta di inizio '900) che riporta il titolo; un seconda di una Galleria milanese di via Montenapoleone (degli anni '30 ca.) ed infine un'etichetta di provenienza da importante collezione privata. La scena propone un momento di festa in un villaggio nordico: al centro della via uomini e donne ballano e chiacchierano, altri intanto seduti ai tavoli bevono e giocano, bambini e animaletti si rincorrono in giro; l'atmosfera è vivace e allegra. Lo stile pittorico e le modalità esecutive sono compatibili con la produzione di David Teniers III (figlio di David Teniers II il Giovane), pittore fiammingo che nella sua produzione annovera diverse scene di festa e di vita in villaggio. Restaurato e ritelato a fine '800, con cornice della stessa epoca.

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