Ganimede, coppiere degli dei
Caratteristiche
Titolo opera: Ganimede,coppiere degli dei
Scuola Artistica: Scuola Toscana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Allegorico/Mitologico
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Ganimede,coppiere degli dei
Olio su tela. Nella mitologia greca, Ganimede è il bellissimo giovinetto che fu rapito da Giove sotto spoglia di aquila e trasportato sull'Olimpo, ove ne divenne l'amante, ottenendo poi in ricompensa l'incarico di coppiere degli dei. Spesso rappresentato in coppia con l'aquila e considerato il simbolo dell'amore omosessuale, è qui invece ripreso nel suo ruolo onorifico, mentre regge una coppa e la brocca da cui attinge il nettare da offrire alle divinità. La mezza figura del giovane, parzialmente drappeggiata in un manto rosso svolazzante, è ruotata all'indietro in un movimento fluido, che coinvolge il tronco, il capo e gli occhi, come se stesse rispondendo al richiamo di qualcuno. Spiccano i chiari dell'incarnato e il rosso intenso del drappo, sullo sfondo scuro; il calice e la brocca, in metallo, sono forgiati a conchiglia il primo, a decori con grottesca e ramo fiorito il secondo. Sul retro della tela è presente cartiglio di collezione ed etichetta di passaggio in asta pubblica nel 2004. E' presentato in bella cornice dorata antica.
Condizione prodotto:
Prodotto in condizioni molto buone che può mostrare lievi tracce di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 123
Larghezza: 148
Profondità: 11
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 85
Larghezza: 113
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Toscana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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