Stampa di Giovanni Antonio Magini - Isola di Ischia
Caratteristiche
Isola di Ischia
Artista: Giovanni Antonio Magini (1555-1617)
Titolo opera: Ischia isola, olim Aenaria
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Mappe
Tecnica artistica: Stampa
Specifica tecnica: Acquaforte (Incisione in Cavo)
Descrizione : Ischia isola, olim Aenaria
Acquaforte. In alto a sinistra il titolo della mappa, che raffigura l'isola di Ischia e la piccola isola di Aenaria (dal latino “aenum”, che significa “metallo", poiché era un centro industriale dove si lavorava il metallo e l'argilla), la cittadella romana esistita dal IV secolo a.C. fino al 130-150 d.C. e distrutta improvvisamente da una eruzione vulcanica o da un terremoto. Oggi questa cittadella è sommersa dal mare ad una profondità di circa 9 metri. In basso a destra la dedica dell'opera con il nome dell'incisore. L'incisione è tratta da "L'Italia", a cura di Fabio Magini, edito a Bologna tra il 1620 ed il 1640. In buone condizioni (le gore di umidità sono prevalentemente sul passepartout). In cornice.
Condizione prodotto:
Prodotto in discrete condizioni che mostra alcuni segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 54
Larghezza: 65
Profondità: 2
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 44
Larghezza: 56
Informazioni aggiuntive
Artista: Giovanni Antonio Magini (1555-1617)
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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