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Tavolino da Gioco Neoclassico Lombardo

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Tavolino da Gioco Neoclassico Lombardo

Caratteristiche

Stile:  Neoclassico (1765-1790)

Epoca:  XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Origine:  Lombardia, Italia

Essenza principale:  Acero Amaranto Cedro Noce

Descrizione

Sorretto da quattro gambe con dado nella parte inferiore e strozzate da un collare nella parte superiore. Interamente intarsiato in noce, cedro, amaranto e acero. Al centro del piano, sia aperto che chiuso, riproduce dei rosoni che presentano delle stringenti somiglianze con alcuni di quelli proposti in disegni appartenenti al Fondo Maggiolini, conservato presso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano.

Condizione prodotto:
Prodotto in discrete condizioni che mostra alcuni segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 79,5
Larghezza: 77,5
Profondità: 42,5

Dimensioni massime (cm):
Profondità: 85

Con certificato di autenticità

Certificato rilasciato da:  Enrico Sala

Informazioni aggiuntive

Stile: Neoclassico (1765-1790)

Questo periodo storico comprende una prima fase propriamente definibile di Stile Luigi XVI.

Solo in un secondo momento, con il maturare delle mode archeologiche, si formula e si codifica una nuova visione della civiltà d'arredo, ora compiutamente ascrivibile allo Stile Neoclassico.

Nei fatti, entrambe le tendenze convivono all'unisono fino agli ultimi anni del Settecento.

A pieno titolo, in ambito di ebanisteria, rientrano nell'epoca neoclassica anche gli stili Direttorio, Retour d'Egypte, Consolare e Impero.

Scopri di più sul Neoclassicismo con gli approfondimenti del nostro blog...

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Il Neoclassicismo
Giocondo Albertolli, protagonista del Neoclassicismo
Tavolo Parietale, Firenze 1780-1785 ca.
Specchiera a Cassetta, Bologna Inizio XVIII Secolo
Scrittoio, Marco Calestrini, Firenze, ultimo quarto del XVIII secolo
Coppia di consolle in pietre laviche e marmo
Caminiera Neoclassica, Milano, fine XVIII secolo
Specchiera Neoclassica, Firenze, fine XVIII secolo
Caminiera Neoclassica, Firenze, ultimo quarto XVIII secolo

INSERIRE LINK AGGIUNTIVI:

Il gusto austriaco del Barocco
Il gusto del Barocco nel Granducato di Toscana
La seduta del Barocco
La meccanica del mobile del Settecento
La vita culturale in Italia nel Settecento

Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Essenza principale:

Acero

Legno duro, chiaro, usato per intarsi. Cresce soprattutto in Austria, però è diffuso in tutto l'emisfero boreale, dal Giappone all'America del Nord, passando per Cina ed Europa. È uno dei legni più chiari in assoluto, tendente al bianco, è simile al legno di tiglio o betulla. La radica è impiegata nella produzione di secretaires antichi.

Amaranto

È un legno molto duro, proveniente dalla Guiana e dall'America Latina in generale. Molto pregiato, viene conosciuto anche come “legno di porpora” perché appena tagliato ha un colore molto rossastro, ma stagionato muta verso la tonalità cremisi. Molto usato dagli ebanisti francesi, soprattutto negli intarsi, spesso affiancato al bois de rose, e a volte come impiallacciatura.

Cedro

Legno di conifera, originario del Libano nella sua variante più diffusa, venne usato già dagli antichi egizi nella realizzazione di barche e bare. Significativa la citazione biblica che annota che il palazzo di Salomone aveva 45 colonne di Cedro. Di colore chiaro, con una bella venatura tendente al rossastro e una caratteristica e apprezzata fragranza, venne usato dagli ebanisti francesi soprattutto per tarsie e anche nella realizzazione di piccoli oggetti.

Noce

Il legno di noce proviene dalla pianta il cui nome botanico è juglans regia, originaria probabilmente dell'Oriente ma molto comune in Europa. Di colore marrone chiaro o scuro, è un legno duro dalla bella venatura, molto usato nei mobili antichi. Fu l'essenza principale in Italia per tutto il Rinascimento e in seguito ebbe buona diffusione in Europa, specialmente in Inghilterra, fino all'avvento del mogano. Venne impiegato per mobili in massello e talvolta intagli e intarsi, l'unico suo grande limite è che soffre molto il tarlo. In Francia si utilizzò largamente più che altro in provincia. Nella seconda metà del '700 il suo impiego diminuì sensibilmente perché gli si preferirono il mogano e altri legni esotici.