Specchiera "Ducrot" in mogano, Palermo inizio XX secolo. Realizzata in legno intagliato e dorato e ornata con elementi di gusto neoclassico. Lo specchio bisellato è incorniciato da un motivo a foglie d'alloro dorate. Vittorio Ducrot assunse nel 1902 la direzione del mobilificio del patrigno, rinominandolo "Studio Ducrot", riuscendo ad affermarsi sempre più nel campo della produzione artigianale e industriale degli arredi siciliani. Specializzandosi nella progettazione e nella realizzazione di arredi di massa, si avvalse della collaborazione di alcune tra le più importanti personalità artistiche dell'epoca. Tra queste va certamente annoverato Ernesto Basile, architetto che agli inizi del Novecento ne ricoprì la carica di art director, portando l'azienda al successo internazionale.
Condizione prodotto: Prodotto che a causa dell'età e dell'usura richiede interventi di restauro e ripresa della lucidatura.
Si tratta di uno dei legni più pregiati e ricercati in ebanisteria. Fu scoperto in America Centrale intorno al 1600 e cominciò a essere importato in Inghilterra nel '700. Molto apprezzato per la sua durezza e indistruttibilità, divenne diffusissimo in seguito al blocco delle esportazioni di noce dalla Francia nel 1720 e alla conseguente eliminazione dei dazi di importazione inglese sul mogano dalle colonie in America e India. La versione più preziosa proviene da Cuba, ma diventò costosissima. Sul finire del '700 cominciò a essere impiegato anche in Francia nei mobili Luigi XVI, Direttorio e Impero, la sua diffusione declinò a partire da quando Napoleone, nel 1810, ne proibì l'importazione. Venne generalmente impiegato nella fabbricazione di mobili eleganti, per le sue caratteristiche e la bella venatura.