Dipinto Gesù e la Maddalena
Caratteristiche
Titolo opera: Gesù e la Maddalena (Noli me Tangere)
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Sacro
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Gesù e la Maddalena (Noli me Tangere)
Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. La scena raffigura Gesù, appena risorto, che appare alla Maddalena, venuta a ungerne il corpo al sepolcro. Gesù impugna in una mano la vanga, perchè viene scambiato inizialmente per un giardiniere dalla donna; tra le due figure, per terra, il ricco vasetto di alabastro contenete gli unguenti per al sepoltura. Tale scena viene anche intitolata "Noli me tangere" dalla frase che, secondo la traduzione della Vulgata del Vangelo di Giovanni, Gesù disse alla Maddalena, quando si fece riconoscere: il significato sarebbe non tanto "Non mi toccare", ma piuttosto "Non mi trattenere". Il dipinto richiama nella costruzione della scena e nei colori dei personaggi, l'omonima opera di Pietro da Cortona (1596 -1669), seppur con diverse differenze. Il soggetto fu peraltro ampiamente riprodotto in pittura e ispirò molti pittori. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura. Cerchiamo di presentare lo stato reale nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 50
Larghezza: 61
Profondità: 2
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
Tra Barocco e Barocchetto
Erminia incontra i pastori, Camillo Gavassetti / XVII Secolo