Antonello Gaggini e la sua scuola - Scultura e architettura in Sicilia nel sedicesimo secolo

Hostinato rigore

Pietro C. Marani
Città di Legnano

Il concerto degli angeli

AA.VV.
Amilcare Pizzi Editore

Da Biduino ad Algardi

Giovanni Romano
Antichi Maestri Pittori

Da Biduino ad Algardi

Giovanni Romano
Antichi Maestri Pittori

Francesco Hayez

Fernando Mazzosca
Silvana Editoriale

Mattia e Gregorio Preti a Taverna

John T. Spike
Centro Di

I bamboccianti

Giuliano Briganti; Ludovica Trezzani; Laura Laurenti
Ugo Bozzi editore

L'accademia Raffaello da Urbino. Guardian of the myth accademia Raffaello - Urbino

Anna Cerboni Baiardi
s.e.

I moreschi

Lorenzo Conforti
Edigraf

Stefan Lochner

Otto H. Förster
Prestel-Verlag

Napoleone e Milano tra realtà e mito

Fernando Mazzocca
Skira

Il 15 maggio 1796 l'esercito francese comandato dal generale Napoleone Bonaparte entra a Milano. Tra alterne fortune (con l'interregno austriaco del 1799-1800) il generale corso plasmerà il destino della città fino al 1814, data della sua abdicazione. Nell'arco di un solo ventennio Napoleone ha influenzato Milano con un'intensità e con un fervore mai visti prima. Arrivato come liberatore nel 1796, carico degli ideali della Rivoluzione, si trasforma in seguito in imperatore, deludendo con questa svolta i molti che avevano in visto in lui il promotore della diffusione in Lombardia dei principi repubblicani ma anche consolidando - attraverso il suo potere - il buongoverno, le strutture e l'amministrazione della città. L'arte e la costruzione dell'immagine di se stesso sono stati aspetti centrali della sua presenza a Milano, durante la quale la rilevanza e l'attenzione verso la pittura, l'architettura, l'urbanistica sono state un elemento costante. Senza alcuna esagerazione, si può affermare che Milano sia la città dell'Impero dove l'influenza di Napoleone sia stata maggiore, e dove il suo ricordo è tuttora percepibile.

A Journey into the World of the Ottomans. The Catalogue

Olga Nefedova
Skira Editore

Orientalism can be defined as a historical and cultural event, which has been uniting various aspects of cultural life for a number of centuries--literature, fine art, architecture, music and philosophy. A "vision" of the East--positive or negative--based on imagination or historic facts, it has generated an exotic image in our consciousness, which has its own right to existence. At a crucial and timely moment in the history of relations between the West and Islam, this book provides the context and essential background to understanding this part of the world and the intense debate on this theme. The art-biographer of the XVIII-century Ottoman Empire Franco-Flemish artist Jean Baptiste Vanmour (1671-1737) left a very important legacy--pictorial evidences which can be considered as historical illustrations of all the aspects of XVIII-century Ottoman life: from diplomatic ceremonies in the Ottoman court to everyday events of Istanbul multinational society. It will be of strong interest to scholars of Middle East studies, anthropology, history, cultural studies, post-colonial studies, and literary studies.