Sociologia della fin'amor - saggi trobadorici

Alberto Limentani, Marco Infurna
Il Mulino

L'epica, almeno come genere letterario codificato, costituisce da lungotempo una dimensione perduta per l'Occidente europeo; negli anni Venti delnostro secolo -Ulysses- si configura appunto come am- bigua parodia, a untempo gioiosa e nostalgica, di una forma di rappre sentazione del mondoormai appartenente per intero a un nostro pas- sato interiore. Nel Medioevoromanzo, favolosamente ricco di espe- rienze che ancora sfuggono al nostro-curriculum- scolastico umani- stico-classico, l'epica fu invece, inparticolare nell'area francese, una delle forme dominanti di attivitàletteraria Gaston Paris, cent anni fa. affermava che proprio le canzoni digesta costituivano la ragione fon- damentale per la quale quell'anticaletteratura meritava di essere ri- scoperta e indagata. Da allora ricerche,studi, saggi, si sono moltipli cati, e le ragioni stesse del lavoro sonomutate via via che i testi sono venuti rivelando il loro volto, la lorostoria. Questa scelta di scritti, col ritratti critici dei diversi autori el'ampia introduzione d'insieme, vuole offrire uno scorcio di storia deglistudi e una panoramica delle posi- zioni odierne, tanto vivaci edifferenziate, con riguardo a tutto il territo- rio romanzo, Francia eProvenza, Castiglia e Italia, nel più vasto conte- sto medioevaleIndice del volume: Introduzione, di Alberto Limentani e Marco Infurna Parteprima: La discussione sulle origini: le tesi storiche e la ricerca odierna(testi di G. Paris, P Rajna, J. Bédier, R Menéndez Pidal, A. Roncaglia).Parte seconda. La tematica del discorso epico: storia, so- cietà, cultura(testi di E. Köhler J. Frappier, M. de Riquer C.C. Smith, A.D. Deyermond.K.-H. Bender). Parte terza. La forma del discorso epico e le relazioniintertestuali (testi di di J. Rychner A. Monteverdi, P Zumthor S.G Nichols,D. Maddox e S. Sturm-Maddox) Parte quarta: La tradizione del testo epico(testi di M. Tyssens, C. Segre). Indicazioni bibliografiche per ulterioriapprofondimentiAlberto Limentani è ordinario di Filologia romanza a Padova. Tra i suoilavori ricordiamo l'edizione delle -Estoires de Venise- di Martin da Ca-nal, con vasto studio e traduzione (Firenze, 1973); la silloge di studiL'eccezione narrativa. La Provenza medievale e l'arte del racconto (Torino,1977); per l'epica, una serie di ricerche dedicate all-Entrée d'Espagne eai testi franco-italiani, e la relazione -Les nouvelles mé- thodes de lacritique et l'étude des chansons de geste- in -Charlema- gne et l'épopéeromane (Liège, 1978). È vice-presidente della Société InternationalRencesvals.Marco Infurna, laureatosi a Padova, attende ora una tesi di dottorato inRetorica e poetica italiana e romanza ha pubblicato studi su -MoniageGuillaume e sull'utilizzazione dei modelli trobadorici nella poesia diPasolini.

Maria Luisa Meneghetti
Il Mulino

Northrop Frye
Giulio Einaudi Editore

Piero Boitani
Società editrice il Mulino

In principio furono le stelle. Se il primo a vedere "astri infiniti splendere nel buio" è Omero, poeti e scrittori di tutte le letterature sono stati rapiti dall'incanto del cielo stellato. Su tutti, Dante, che nella "Commedia" si volge alle stelle all'inizio e alla fine del poema, e al termine di ciascuna cantica. Trapuntano dovunque le volte delle chiese e delle moschee, illuminano mille capolavori della pittura, da Giotto a van Gogh e a Rothko. Ispirano musiche sublimi, da Händel a Haydn, da Verdi a Wagner, come pure folgoranti sperimentazioni contemporanee. Ma il racconto delle stelle intesse di vibrante bellezza anche civiltà lontane, dalla Persia all'India, alla Cina. Sapienti e visionarie, queste pagine esplorano i pensieri e i sogni, gli interrogativi, i fantasmi, i terrori, le speranze che l'umanità ha consegnato alle stelle attraverso il tempo.

D'Arco Silvio Avalle
Arnoldo Mondadori Editore - Il Saggiatore

Simonetta salvestroni
Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose

Carlo Ginzburg
Feltrinelli

Carlo Ginzburg raccoglie in questo volume quattro lezioni, tenute all'inizio del 1998 negli Stati Uniti e in Inghilterra, che hanno per tema una rilettura di alcune opere di autori inglesi: tra queste viene analizzata "Utopia" di Thomas Moore e "Il diavolo in bottiglia" di Robert Louis Stevenson.

Mario Domenichelli
Bulzoni Editore

Umberto Eco
Bompiani

Cesare Segre
Giulio Einaudi Editore

Questa volta l'analisi di Segre si concentra su scrittori del Novecento, anche viventi, salvo un necessario balzo indietro metodologico alla poesia-teatro del Belli. Così dal panorama, ovviamente dominato da Gadda, del romanzo italiano tra il 1940 e 1970, si passa a capitoli sul teatro nel teatro in Pirandello, poi sul rapporto lingua-dialetto in Meneghello, sull'espressionismo e sul pastiche intertestuale di Consolo, sulla coralità e la deformazione iperbolica in Garcia Marquez. L'indagine su questo ventaglio di autori, cui si aggiunge il Calvino di Marcolvaldo, in pagine dedicate ai dislivelli intellettuali tra scrittore, personaggio e lettore, prende le mosse dalla riflessione unitaria dei primi capitoli, dedicati ai problemi del punto di vista e della pluralità di voci nella narrativa e nel teatro. Il quadro già tracciato nel precedente Teatro e romanzo (1983) viene dunque ancor meglio illuminato da nuove esplorazioni critiche, tra cui un'analisi sperimentale sui modi in cui un romanzo (La malora di Fenoglio) viene assimilato e "ricostruito" nella memoria dei lettori. Da tutti questi saggi appare come risuonino, nell'interpretazione di chi legge, il gioco di voci e la mutabilità di prospettive della visione e della conoscenza che l'autore anima di continuo muovendo l'assieme dei personaggi.

Heidi Toelle, Katia Zakharia
Argo

È raro che la stampa e i canali televisivi del nostro paese, in genere così attenti ai fenomeni del terrorismo e dell'estremismo di matrice islamica, si occupino non superficialmente della vita culturale del mondo arabo, la cui storia straordinaria è di fatto ignorata in Occidente. Eppure la letteratura espressa dai paesi di cultura araba ha donato al mondo i capolavori delle "Mille e Una Notte", la raffinatezza delle maqàmàt, l'avvincente narrativa di Naguib Mahfüz, premio Nobel per la letteratura nel 1988... L'invito alla scoperta della letteratura araba, che Argo rivolge con il presente saggio al pubblico italiano, non colma solo un vuoto editoriale, recupera importanti frammenti di storia, non solo letteraria, che ci sono assai meno estranei di quanto si creda. Attraverso le pagine di Heidi Toelle e Katia Zakharia sfilano dinanzi ai nostri occhi poeti preislamici che cantavano gli avventurosi percorsi delle carovane, immaginifici poeti andalusi, audaci geografi, generosi cantori di storie che hanno incantato per secoli ascoltatori e lettori, infine gli scrittori contemporanei che nel loro impatto con la "modernità" hanno re-incontrato l'Occidente.

Anna Maria Babbi, Francesca Zardini
Edizioni Fiorini