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DIPINTI DEL '900 - pagina 2

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Dipinto tridimensionale a Tecnica mista
ARARNO0228501

Dipinto tridimensionale a Tecnica mista

Scorcio del Chiostro del Duomo di Monreale

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Dipinto tridimensionale a Tecnica mista

Scorcio del Chiostro del Duomo di Monreale

Tecnica mista, con tela, pannelli lignei, fili di metallo, piccole perline, ecc. In basso al centro il nome dell'artista, non identificato. E' una ricostruzione tridimensionale e prospettica del chiostro del Duomo di Monreale, con la fontana in primo piano. L'opera è presentata in teca con cornice dorata di inizio '900.

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Dipinto di Cesare Maggi
ARARNO0211596

Dipinto di Cesare Maggi

Paesaggio con Scorcio Fluviale 1906

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Dipinto di Cesare Maggi

Paesaggio con Scorcio Fluviale 1906

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. L'artista di origine romana Cesare Maggi si affermò come paesaggista di stampo divisionista, ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani, spesso vivacizzati dall'inserimento di figure e animali. Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orientò poi con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista. Pur prediligendo ancora le vedute d'alta montagna, ampliò i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte. In quest'opera, ancora del primo periodo, il Maggi ritrae uno scorcio di campagna attraversata da un calmo fiume, costeggiato da filari d'alberi spogli e da piccoli rilievi erbosi, dietro cui si affacciano i casolari: già non più legata alle dalle tecniche divisioniste, l'opera è caratterizzata piuttosto da impasti di colore densi e opachi, in cui si vanno a sovrapporre la terra, l'acqua i casolari in un continuum rotto solo dalla fascia del cielo sovrastante. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei
ARARNO0208926

Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei

Scena di Interno

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Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei

Scena di Interno

Olio su tela. Non firmato, ma al retro è presente una dedica "Alla signora Clelia Mazzioli, con stima Gaetano Bellei 23 gennaio 1909". La grande scena, ambientata all'interno di una cucina popolare, vede una donna che legge le carte a due ragazze, che chiedono spiegazioni indicando le figure che compaiono e paiono confrontarle con un testo appoggiato sulla sedia. L'opera richiama la pittura di Gaetano Bellei, per il forte realismo con cui il pittore dipingeva soprattutto scene di vita quotidiana contadina; è considerato un maestro della raffigurazione degli affetti umani e delle reazioni e sensazioni umane. Il dipinto presenta lievi cadute di colore. E' proposto in cornice in stile.

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Disegno a Biro di Mario Tozzi
ARARNO0209515

Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

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Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

Biro su carta. Firmato in basso a destra. Corredato di autentica su foto dell' Archivio Mario Tozzi. Nell'ampia produzione del maestro Tozzi si trovano molti disegni, come questo qui presentato, eseguiti con tecniche diverse (inchiostro, pastello, matita, sanguigna), dedicati alla figura umana: nel suo stile asciutto e stilizzato, Mario Tozzi tratteggia figurine stilizzate, raffinate nella loro geometria silenziosa e discreta, favorita dall'assenza del colore, che fa risaltare le forme sulla carta bianca Anche nella produzione pittorica i soggetti preferiti di Mario Tozzi sono, classicamente, le figure e le nature morte, ma sia le figure che le nature morte sono un insieme di elementi geometrici solidi, la sfera, il cilindro, il cono, etc. I corpi sono elementari, essenziali nelle linee e nei particolari, possenti, statuari, composti da solidi appena modellati, mentre le nature morte sono una celebrazione della geometria euclidea come le brocche, le ciotole, i fiaschi che sono paradigmi di volumetria e di rigore geometrico. Le composizioni di Mario Tozzi risentono del Cubismo per certi tagli, della Metafisica per certi inserimenti architettonici e dell'Astrattismo per l'inserimento di figure geometriche. L' opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Guido Cinotti
ARARNO0206750

Dipinto di Guido Cinotti

Paesaggio invernale

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Dipinto di Guido Cinotti

Paesaggio invernale

Pastelli su carta applicata a tela. Firmato in basso a sinistra. Il grande paesaggio è completamente dominato dal gioco di colore: diviso in due emicampi dati dal cielo e dalla terra (una landa montana ove spuntano sporadici abeti), vede prevalere sopra l'azzurro rosato del cielo, sotto l'azzurro verdastro della neve sul terreno, due sfumature della stessa gamma cromatica che si incontrano poi nello skyline delle montagne. Cinotti fu un paesaggista esponente del Divisionismo italiano, la cui pittura è caratterizzata da una stesura materica e pastosa con tocchi di colore spatolato. In cornice coeva.

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Grande Dipinto con Scena di Genere
ARARNO0198678

Grande Dipinto con Scena di Genere

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Grande Dipinto con Scena di Genere

Tecnica mista su tela. La grande scena, dipinta nell' unica gamma del rosso-rosa, vede sulla destra due grandi figure, mentre tutta la parte sinistra è occupata da un paesaggio desertico, con le onde delle dune che si perdono in lontananza. Le due figure rappresentano un cavaliere seduto, con turbante ed abito saraceno, rifocillato da una fanciulla in abiti occidentali, che gli sta porgendo un vassoio carico di cibo, mentre sul piano d'appoggio sottostante si trovano un bacile d'acqua, spighe di grano e frutti vari. Potrebbe trattarsi di una tra le tante rappresentazioni della vicenda di Angelica e Medoro, raccontata dall' Ariosto nell' Orlando Furioso, che dice l'amore tra la fanciulla cristiana e il fante saraceno rimasto ferito in uno scontro, che fuggirono poi insieme nel Catai, scatenando così la pazzia di Orlando. L'opera è presentata in cornice.

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Gaetano Valbusa
ARARNO0157879

Gaetano Valbusa

Scorcio di Paese Innevato

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Gaetano Valbusa

Scorcio di Paese Innevato

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Nato nel 1905, Gaetano Valbusa lavorò per oltre quarant'anni come operaio nelle Officine Meccaniche bresciane, fino alla pensione, dedicandosi alla pittura solo come passione. Paesaggista, grazie alle trasferte di lavoro potè ritrarre "en plein air" scorci di tutto il mondo, anche se gli scorci dei luoghi bresciani sono il soggetto più ricorrente. Affiliato alla Associazione Artisti Bresciani, potè esporre le sue opere e farsi conoscere dalla critica. Nelle sue tele i paesaggi sono permeati di grande serenità e tranquillità, elegia di ricordi sereni di vita vissuta. Lo scorcio qui proposto è presentato in cornice.

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Adriano Gajoni
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Adriano Gajoni

Paesaggio con Figure in Stile antico

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Adriano Gajoni

Paesaggio con Figure in Stile antico

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Nato a Milano nel 1913, e formatosi all'Accademia di Brera (di cui in seguito diverrà insegnante), Adriano Gajoni si appassionò allo studio dei pittori seicentisti lombardi e alla pittura olandese e fiamminga del XVII secolo, dal cui minuzioso realismo si lasciò ispirare. Di stretta osservanza figurativa, Il Gajoni predilesse i paesaggi, i ritratti e soprattutto le nature morte, che espresse in composizioni fiabesche e allegoriche. Praticò soprattutto la pittura a olio su legno e faesite. Anche questo dipinto ripropone un paesaggio di gusto antico: nella campagna, sul sentiero che costeggia un ampio fiume, transita sul suo asino una figura pastorale, seguita dalla sua piccola mandria. L'opera è presentata in cornice in stile.

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