Palafitte: mito e realtà

Paola Moscati
Giunti Barbera

s.a.
Calderini

Kent R. Weeks
Piemme

Maria Borghi Jovino
La Nuova Italia editrice

AA.VV.
Gaetano Macchiaroli editore

Kathleen Kenyon
Ed. Massimo

Leonard Woolley
Giulio Einaudi Editore

Louis A. Christophe
Giulio Einaudi Editore

AA.VV.
Electa

Livio Zerbini
Rubbettino

È l'avvincente racconto di come ancor oggi l'archeologia possa riservare rilevanti scoperte, come quella fatta da Livio Zerbini, valente studioso del mondo antico, in uno degli scenari paesaggistici e storici più affascinanti e suggestivi: la Colchide, l'antica regione, affacciata sul Mar Nero, il cui nome evoca immediatamente il mito di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello doro. Le pagine del libro non soltanto ripercorrono e ricostruiscono le fasi salienti dell'importante scoperta archeologica, ma rappresentano una sorta di viaggio a ritroso nell'antica Colchide, in cui la dimensione del mito si percepisce ancora e sembra quasi insita negli stessi luoghi, e in cui l'archeologia, proprio per l'insufficienza di scavi sistematici, risulta ancora inevitabilmente ammantata di quel fascino misterioso della scoperta. Questa terra, così densa di storia, oltre a conservare paesaggi incontaminati di assoluta e straordinaria bellezza, rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori archeologici ancora tutti da scoprire.

Ermanno A. Arslan, Maria Grazia Curletti, Giancarla Ischio
Electa

Un viaggio fra i tesori degli antichi popoli del Mar Nero: circa 800 pezzi in mostra (Rimini, Sala dell'Arengo e Palazzo del Podestà 5 marzo-25 giugno 1995) prodotti in un arco di tempo che va circa dal 1000 a.C. al 1000 d.C. Fin dai tempi più antichi, popolazioni barbariche si avvicendarono nella steppa della costa settentrionale del Mar Nero. Cimmeri, Sciiti, Sarmati, Alani, Goti, Bulgari, Avari, Khazari, Peceneghi e Polovci lasciarono decine di migliaia di tumuli funebri, di necropoli sotterranee, di insediamenti in quell'immenso territorio. Tra gli oggetti esposti e riprodotti nel volume: ornamenti, vasi, armi e singolari monete, appartenenti a musei locali (come il Museo di Vinnitsa e il Museo di Yalta) nonché all'Ermitage di San Pietroburgo.

Oriana Dal Bosco
Ananke

La Libia, da pochi anni aperta al turismo occidentale, possiede un patrimonio archeologico di primissimo piano. Leptis Magna, città e porto romano di straordinaria importanza, sia dal punto di vista strategico che commerciale, è il più significativo sito archeologico libico, e sicuramente uno dei più affascinanti dell'intera area nordafricana. Il volume, realizzato in tre è strutturato in due parti: la prima contiene un'ampia descrizione di Leptis, piante dei monumenti e ricostruzioni, la seconda una ricca documentazione fotografica a colori delle rovine.