Tabourets à vis de Ron Arad pour Driade années 2000

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Tabourets à vis de Ron Arad pour Driade années 2000

Code: MOSESE0279219

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Caractéristiques

Designer:  Ron Arad

Production:  Driade

Période:  2000 - 2010

Pays de production:  Piacenza, Italie

Matériel:  Aluminium Chromé , Métal

Description

Ensemble de 3 tabourets, en métal chromé et aluminium.

État du produit:
Produit en bon état, présente de petites traces d'usure. Nous essayons de présenter l'état réel aussi complètement que possible avec des photos. Si certains détails ne sont pas clairs sur les photos, la description s'applique.

Dimensions (cm):
Hauteur: 62
Diamètre: 40

Taille maximale (cm):
Diamètre: 41,5

Informations complémentaires

Designer: Ron Arad

Ron Arad (Tel Aviv, 1951) è un designer e artista israeliano. Studiò alla Jerusalem Academy of Art dal 1971 al 1973, continuando gli studi all'Architectural Association di Londra. Nel 1981 fondò uno studio di design con il nome di One Off e in seguito quello di architettura e design Ron Arad Associates. Ha progettato vari oggetti per Kartell, tra cui la libreria Bookworm (1997) e la sedia FPE e per Bonaldo, tra cui RON-ALDODOWN vincitore del premio iF Design Award 2003. È stato capo del dipartimento prodotti di design al Royal College of Art di Londra dal 1997 al 2009. Nel 2008 la progettazione del Museo del Bauhaus di Tel Aviv.

Production: Driade

DRIADE è un laboratorio estetico che nasce a Fossadello di Caorso, in provincia di Piacenza, nel 1968, l'anno dell'immaginazione al potere, con un nome carico di suggestioni che riecheggiano la mitologia greca. DRIADE, i cui prodotti oggi si articolano nelle collezioni Driade, Oikos, Kaos e Pantos, propone una filosofia dell'abitare ispirata all'eclettismo e all'incontro e contaminazione fra culture, nella convinzione che la curiosità e la sorpresa rappresentino il senso ultimo dell'epoca in cui viviamo. DRIADE è «l'ordine e il disordine, la ragione e la follia. La doppia anima che da sempre ha guidato il marchio. Quella fiducia nel rischiare che premette di accogliere il più concettuale minimalismo e il più visionario organicismo». Già i primi passi dell'azienda emiliana sono segnati dalla collaborazione con designer capaci di anticipare nuove linee di ricerca e di tendenza. Ma il vero nucleo fondatore dello stile DRIADE è curiosamente costituito da una triade di valori, e cioè famiglia, cultura e gusto italiano: tutti requisiti in grado di far apprezzare il gusto DRIADE nel mondo (come testimoniano i numerosi riconoscimenti internazionali e le mostre celebrative, tra cui quella tenutasi nel 2006 alla Pinakothek der Moderne, ovvero il museo del design di Monaco, e i numerosi concept store aperti in tutto il mondo, da Roma a Tokio). Ad Antonia Astori, architetto minimalista senza sforzo, si deve la progettazione del sistema Oikos negli anni Sessanta: pannelli limpidi e lineari in grado di organizzare gli spazi domestici all'insegna di una fruibilità leggera e aperta che, se da una parte si ispirava a una filosofia figlia dei fiori, che voleva la casa libera da divisioni nette e borghesismi, senza obblighi e costrizioni della personalità, dall'altra prendeva le mosse dall'utopia delle avanguardie programmatiche e cinetiche, per le quali l'estetica coincideva con l'etica e lo spazio con il pensiero. Enrico Astori, invece, uomo eclettico e curioso, attratto dalle novità e dalle differenze, ha sempre rifiutato schemi rigidi e modelli consolidati, preferendo l'apertura e l'accoglienza alla chiusura e all'esclusione, fino a trasformare l'azienda di famiglia nella grande tribù DRIADE popolata da architetti, artisti e designer. Adelaide Acerbi, che a differenza dei due fratelli architetti nasce scenografa e si laurea con una tesi su Bruno Munari, si occupa di comunicare al mondo la filosofia DRIADE, inducendo la conservatrice borghesia italiana ad accogliere i mobili moderni nelle proprie case. Oggi ai vertici di DRIADE compare la seconda generazione della famiglia, rappresentata da Elisa Astori (figlia di Enrico e Adelaide) e Matteo de Ponti (figlio di Antonia), che continua a proiettare l'immaginazione verso nuovi scenari creativi. Laureata in architettura al Politecnico di Milano, Elisa Astori ha iniziato a lavorare per DRIADE da Parigi dove ha seguito lo scouting di nuovi designer e lo sviluppo di nuovi prodotti con Philippe Starck. Al suo ritorno in Italia nel 2003, Elisa ha vissuto personalmente il rigoglio dell'azienda piacentina, il cui lavoro oggi si articola dalla produzione del complemento d'arredo più piccolo alla realizzazione di progetti d'arredo in formula Contract a livello nazionale e internazionale. Nel giro di pochi anni, infatti, DRIADE diventa non solo sinonimo di design e mobili di qualità, ma si fa anche vettore di un progetto culturale sofisticato e complesso. Oggi il catalogo DRIADE è composto da centinaia di pezzi, tra cui sedie, divani, mobili contenitori, letti, cucine, poltrone, vasi, argenti, vetri, specchi, tappeti, tavoli e tavolini ideati dalle brillanti menti creative dei grandi nomi che dal 1968 hanno unito la loro storia a quella di DRIADE, contribuendo a scrivere pagine indimenticabili nella storia del design italiano e internazionale. Nella convinzione che non bisogna mai accontentarsi delle conquiste fatte, e occorre continuare a sperimentare, DRIADE ha aggiunto ad un già cospicuo catalogo anche la progettazione della luce con i lampadari di Giuseppe Chigiotti, Laudani&Romanelli, Xavier Lust, Ninchi&Locatelli e Jason Ong.

Période: 2000 - 2010

2000 - 2010

Matériel:

Aluminium Chromé

Métal

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La disponibilité des produits

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Disponibilité immédiate
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