LIVRES D'HISTOIRE - Page 119

Annette Wieviorka, Séverine Nikel
Edition Albin Michel

Annette Wieviorka a vécu cette expérience rare pour un chercheur de voir son objet d'étude la mémoire du génocide des Juifs passionner le grand public, les médias, les pouvoirs publics. Depuis la publication de sa thèse, Déportation et génocide, en 1992, elle a été partie prenante de tous les débats et a participé à la mission Mattéoli sur la spoliation des Juifs de France et au soixantième anniversaire de l'ouverture des camps d'Auschwitz.

Pourquoi la « mémoire de la Shoah », le « devoir de mémoire » et le « témoin » tiennent-ils la place qu'ils occupent aujourd'hui dans nos sociétés ? Quel sens cela a-t-il et quels malentendus se sont installés ? Que faut-il transmettre aux générations futures ? Ce sont quelques-unes des questions posées au fil de ce dialogue, qui retrace un itinéraire intellectuel singulier, placé sous le signe de la liberté de pensée, et dont les grandes préoccupations puisent du côté des interrogations les plus douloureuses et les plus controversées du tragique XXe siècle.

Oliviero Stock
Bompiani Overlook

È il 1938, Adolf Hitler entra a Vienna su una Mercedes scoperta, accolto dalla folla esultante. Dalla loro casa affacciata sul Ring, Gerty - la madre dell'autore - e i suoi genitori assistono alla scena, consapevoli che di lì a poco saranno costretti ad abbandonare tutto per salvarsi. Nella prima fase delle persecuzioni naziste c'è ancora qualche margine d'azione, e così Ferdinand e Isabella, Adolf e Anna, Gerty e Guido, Harry e Georg - le tre generazioni della famiglia ebraica protagonista di queste pagine - si muovono con coraggio e creatività, assistiti da un fattore determinante: la fortuna. La stessa fortuna che sarà necessaria anche più avanti per sopravvivere nell'Italia sotto il nazifascismo. È intrecciando le loro storie fuori dall'ordinario, ricostruite attraverso i diari di Ferdinand e Gerty, e l'indagine storica sul contesto e sui fatti nei loro dettagli più minuti, che "In barba a H." testimonia la forza della vita sull'orlo dell'indicibile abisso.

Otto Rosenberg
Marsilio editore

Nel 1936, in occasione dei giochi olimpici di Berlino, Hitler dichiara che "la città va ripulita". Ha inizio la politica razziale che porta alla costruzione del primo campo di concentramento, a Marzahn. Qui vengono internati migliaia di zingari, tra cui i Rosenberg. Nello stesso anno il professor Robert Ritter e la sua assistente Eva Justin cominciano nello stesso campo gli esperimenti sugli zingari e sulla loro presunta nocività. Otto, unico superstite della famiglia, è trasferito prima ad Auschwitz-Birkenau, dove incontra il dottor Mengele, poi a Buchenwald, infine a Bergen-Belsen, dove viene liberato.

Angelina Lanza
Spes-Sodalitas

Flavio Cossar
Edizioni della laguna

Claudia Salaris
Società editrice il Mulino

Nel riassetto territoriale seguito alla Grande Guerra, la città di Fiume era rivendicata tanto dall'Italia quanto dalla Jugoslavia; nelle more delle trattative, un manipolo eterogeneo di volontari italiani capeggiati da Gabriele D'Annunzio la occupò nel settembre del 1919 e la tenne fino alla fine del 1920. L'impresa fiumana per molti versi è un episodio precorritore del fascismo; ma essa coagulò una quantità di esperienze diverse, di ansie di una ribellione, di velleità rivoluzionarie e sotto questo aspetto fu come un lungo e febbrile carnevale della trasgressione, della provocazione, che si apparenta alle avanguardie del tempo, ma anche a un momento "insurrezionale" come il Sessantotto.

Dominique Desanti
SugarCo Edizioni

Fred Mayer
Silvana Editorale - Editrice E.P.I.

Lodovico Oberziner
SeaR Edizioni

Vladimir Kotel'nikov
La casa di Matriona

Vladimir Kotel'nikov
La casa di Matriona

Santi Correnti
s.e.

Bruno Piazza
Feltrinelli

A trentotto anni dalla sua prima pubblicazione, torna, arricchito da una nota biografica di Sergio Franco, il libro di Piazza sulla persecuzione degli ebrei: perché la gente non dimentichi. L'autore ha conosciuto l'inferno di Auschwitz nelle sue pieghe più drammatiche e violente. E' stato chiuso per un giorno in una camera a gas che per un caso non ha funzionato. Il racconto di quelle centinaia di persone pigiate là dentro, coscienti di ciò che li attendeva è qualcosa che non si può scordare più. Piazza, forse anche perché non ne ebbe il tempo, a differenza di Primo Levi, non si pone domande sul senso della sua esperienza. La descrive così come l'ha vissuta, fino al ritorno alla libertà.

Roberto Rampi
Infoarte

Renato Stopani
Centro Studi Romei

Meryle Secrest
Alfred A. Knopf

“People like us . . . have different rights, different values than do ordinary people because we have different needs which put us . . . above their moral standards.” —Modigliani

Amedeo (“Beloved of God”) Modigliani was considered to be the quintessential bohemian artist, his legend almost as infamous as Van Gogh's. In Modigliani's time, his work was seen as an oddity: contemporary with the Cubists but not part of their movement. His work was a link between such portraitists as Whistler, Sargent, and Toulouse-Lautrec and that of the Art Deco painters of the 1920s as well as the new approaches of Gauguin, Cézanne, and Picasso.

Jean Cocteau called Modigliani “our aristocrat” and said, “There was something like a curse on this very noble boy. He was beautiful. Alcohol and misfortune took their toll on him.”

In this major new biography, Meryle Secrest, one of our most admired biographers—whose work has been called “enthralling” (The Wall Street Journal); “rich in detail, scrupulously researched, and sympathetically written” (The New York Review of Books) —now gives us a fully realized portrait of one of the twentieth century's master painters and sculptors: his upbringing, a Sephardic Jew from an impoverished but genteel Italian family; his going to Paris to make his fortune; his striking good looks (“How beautiful he was, my god how beautiful,” said one of his models) . . . his training as an artist . . .and his influences, including the Italian Renaissance, particularly the art of Botticelli; Nietzsche's theories of the artist as Übermensch, divinely endowed, divinely inspired; the monochromatic backgrounds of Van Gogh and Cézanne; the work of the Romanian sculptor Brancusi; and the primitive sculptures of Africa and Oceania with their simplified, masklike triangular faces, elongated silhouettes, puckered lips, low foreheads, and heads on exaggeratedly long necks.

We see the ways in which Modigliani's long-kept-secret illness from tuberculosis (it almost killed him as a young man) affected his work and his attitude toward life ; how consumption caused him to embrace fatalism and idealism, creativity and death; and how he used alcohol and opium with laudanum as an antispasmodic to hide the symptoms of the disease and how, because of it, he came to be seen as a dissolute alcoholic.

And throughout, we see the Paris that Modigliani lived in, a city in dynamic flux where art was still a noble cause; how Modigliani became part of a life in the streets and a world of art and artists then in a transforming revolution; Monet, Cézanne, Degas, Renoir, et al.—and others more radical—Matisse, Derain, etc., all living within blocks of one another.

Secrest's book, written with unprecedented access to letters, diaries, and photographs never before seen, is an extraordinary revelation of a life lived in art . . . Here is Modigliani, the man and the artist, seemingly shy, delicate, a man on a desperate mission, masquerading as an alcoholic, cheating death again and again, and calculating what he had to do in order to go on working and concealing his secret for however much time remained . . .

Marzio Zanantoni
Edizioni Unicopli

Albe Steiner (1913-1974), di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita, è stato senza dubbio uno dei maggiori grafici italiani ed internazionali del Novecento. Questo libro rappresenta una "particolare" storia dell'editoria italiana tra il 1945 e il 1965, proprio perché, attraverso la figura e la professione di Steiner, alcuni momenti di quella storia, fatta di riviste, periodici, Case editrici, vengono analizzati non dal punto di vista dell'Editore, del Direttore o della Redazione, dunque non attraverso il lavoro di chi pensava e produceva i contenuti, ma dal punto di vista di chi progettava e realizzava la comunicazione visiva di quei contenuti, dando loro forme, colori, spazi: una estetica visiva insomma. Quanto alla figura specifica di Steiner, non la si è voluta ripercorre in un ambito esclusivamente grafico. Di Albe questa ricerca intende restituire, oltre al suo lavoro editoriale, la sua storia, le sue amicizie, la sua attività sindacale e di insegnante sino al fondamentale rapporto con il Partito comunista.

Luciano Pellicani
Rubbettino Editore

Luigi Cortesi
Edizioni Opera B. Barbarigo

AA.VV.
Il Cerchio iniziative editoriali

Ezra Pound
Casa Editrice delle Edizioni Popolari

Robert K. Massie
Biblioteca Universale Rizzoli

Alexander Stille
Arnoldo Mondadori Editore

Lorenzo Braccesi
L'Erma di Bretschneider