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Dipinto Cristo Redentore ed Angeli
ARARPI0256603

Dipinto Cristo Redentore ed Angeli

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Dipinto Cristo Redentore ed Angeli

Olio su tela. Scuola Nord-italiana del XVII-XVIII secolo. La scena vede al centro la figura del Cristo Risorto che, assiso sulle nubi, regge con una mano la Croce e con l'altra indica verso il basso, ove è rivolto anche il Suo sguardo, verso i destinatari della Redenzione; Egli è circondato da angeli ed è illuminato da un fascio di luce intensa che si proietta diagonalmente dall'alto a sinistra, squarciando le nubi, simbolo della presenza di Dio Padre. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di fine '800.

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Dipinto Paesaggio con Fiume e Figure
ARARPI0256615

Dipinto Paesaggio con Fiume e Figure

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Dipinto Paesaggio con Fiume e Figure

Gouache su cartoncino. Accompagnata da autentica di Finarte del1982, che la definisce "scuola di Marco Ricci". Il paesaggio propone un'ampia vallata incastonata tra cime montuose e abitata da un villaggio, con il fiume in primo piano, sulla cui riva si intrattengono in conversazione alcuni personaggi. I colori sono tenui e luminosi. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli
ARARPI0256592

Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli

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Dipinto Madonna con Bambino ed Angeli

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. Maria e il Bambin Gesù, in piedi sulle sue ginocchia, sono raffigurati già nella gloria dei cieli, con angioletti accanto. Peculiari sono la collana e i braccialetti di corallo portati dal Bambino: nella simbologia cristiana il colore di tale materiale rappresenta il sangue che Gesù dovrà versare; peraltro sin dai tempi antichi, il corallo era considerato anche un talismano di protezione contro il malocchio e le forze del male, e se ne adornava i bambini piccoli per proteggerli dal maligno. Il dipinto è in prima tela e presentato in cornice antica coeva.

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Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure
ARARPI0254808

Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure

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Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure

Olio su tela. Scuola genovese del XVIII secolo. Il paesaggio di campagna vede ergersi al centro una struttura fatiscente, i ruderi di un edificio attraverso le cui pareti squarciate si vedono scorrere le masse di nuvole bianche dello sfondo; davanti ad esso scorre un torrentello, al quale sta lavando i panni una donna, mentre il compagno siede su masso poco distante, in linea con la figura femminile e quasi simmetrico con la figura femminile. La scena è caratterizzata da una particolare ricerca luministica, da un dinamismo delle forme (si può notare la continuità direzionale delle chiome dell'albero con il tetto del rudere e le nuvole) e dalla teatralità delle figure, elementi tutti che hanno definito la produzione pittorica del barocco genovese. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Natività di Gesù
ARARPI0254199

Dipinto Natività di Gesù

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Dipinto Natività di Gesù

Olio su tavola di quercia. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La sacra raffigurazione propone il momento della nascita di Gesù in una grotta, vegliato e adorato da Maria e Giuseppe insieme a quattro angeli; le figure sono ben caratterizzate e sottolineate da cromie vivaci, mentre alle loro spalle l'asino e il bue si confondono con l'uniformità cromatica della grotta e della terra. Sulla destra, in secondo piano e in colori tenui, sfumante nel paesaggio di sfondo è raffigurata la scena dell'annuncio ai pastori. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio Invernale
ARARPI0253839

Dipinto Paesaggio Invernale

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Dipinto Paesaggio Invernale

Olio su tela. Il dipinto si rifà ai modi pittorici di Francesco Foschi (1710 -1780), autore specializzato in paesaggi e che diffuse ampiamente il gusto per quelli invernali. In questo si ha uno scorcio di un paesaggio montano, con un borgo collocato in una valle sotto cime rocciose e innevate. Anche le abitazioni e i prati sono spruzzati di neve, assente invece sul sentiero percorso da numerose figure; l'atmosfera rosata del cielo evoca l'inizio di una nuova giornata, già fervente di attività. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice di metà '900.

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Dipinto Natività
ARARPI0250674

Dipinto Natività

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Dipinto Natività

Olio su tela. Grande scena della Natività, che si sviluppa su due linee incrociate: una dimensione verticale centrata sulla struttura architettonica in mattoni e paglia, la stalla che diede riparo alla famiglia di Nazaret, sulla quale volteggiano gli angeli annuncianti la gloria divina; dimensione orizzontale nella metà inferiore, composta da una moltitudine di figure : al centro la Sacra Famiglia, ai due lati i pastori che vanno a onorare il Bambino, portando i loro semplici doni in natura. Di gusto semplice e popolare, la scena è collocata su uno sfondo poco definito. Il dipinto risulta restaurato e ritelato, ma con ancora ampie cadute di colore. In cornice.

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Dipinto Festa Galante nel Parco
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Dipinto Festa Galante nel Parco

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Dipinto Festa Galante nel Parco

Olio su tavola. Scuola francese. Metà XVIII secolo. La scena raffigura una festa all'interno di un parco cintato da mura con varchi ad arco che si aprono sulla campagna, e ornato sulla destra con un'anfora su colonnina e al centro, dietro le figure, con una fontana zampillante, con statue di putti e conchiglie. Due coppie di dame e gentiluomini riccamente vestiti si intrattengono galantemente, circondati dalla servitù; uno degli uomini sta suonando il violino, accovacciato davanti alla sua dama che, affiancata dalla damigella, segue la melodia sullo spartito retto dal moretto al suo fianco, mentre due musicanti accompagnano la suonata con il flauto e un mandolino; l'altra coppia, in atteggiamento di dialogo intimo, ascolta sulla sinistra, mentre sulla destra anche il cacciatore che rientra dalla caccia osserva la scena. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Maximilian Pfeiler
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Dipinto di Maximilian Pfeiler

Natura morta con Uva, Fichi, Melagrana e Pesche

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Dipinto di Maximilian Pfeiler

Natura morta con Uva, Fichi, Melagrana e Pesche

Olio su tela. Firmato “Max. PF.” sulla cornice superiore del capitello. La natura morta è composta da uva, melagrana e pesche poste su un capitello, nella composizione è presente anche un vassoio d'argento; sullo sfondo un paesaggio con alberi e rovine, sulla sinistra si intravvede un angolo di cielo ceruleo, appena velato da nuvole. Maximilian Pfeiler si affermò per le sue nature morte in cui, a fare da sfondo ai fiori e ai frutti, collocava un frammento architettonico, introducendo già quel gusto verso le rovine antiche che si consoliderà a pieno nel XVIII secolo. Il dipinto è stato ritelato e restaurato (piccole ridipinture). E' presentato in cornice in stile.

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Dipinto dell'ambito di Giuseppe Maria Crespi
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Dipinto dell'ambito di Giuseppe Maria Crespi

Maddalena penitente,1750 ca.

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Dipinto dell'ambito di Giuseppe Maria Crespi

Maddalena penitente,1750 ca.

Olio su tela. La figura della Maddalena è qui rappresentata, come da tradizione, con lunghi capelli rossi; con gesto di dolorosa dedizione fissa lo sguardo sul crocefisso, che tiene con la mano sinistra premuta contro il braccio destro, questo a sua volta ripiegato in segno di raccolta penitenza. Tutto il corpo è reso con una splendida torsione contrapposta, che ha l'effetto di far avvertire allo spettatore la tensione del momento vissuto dalla santa. Alla sua sinistra è visibile il teschio, suo attributo tradizionale, e sullo sfondo s'intuisce la sagoma della grotta in cui è collocata. La parte del corpo emerge, grazie all'intensa luminosità delle braccia, collegata alle sfumature rosso ocra dei capelli e del volto, accentuando anche così il carattere erotico della scena, ricordando la pittura esuberante di Rubens, che grande influenza ebbe sull'opera di Crespi. Quest'accattivante e piacevolissima figura della Maddalena segue la tendenza ampiamente diffusa nel '600 e '700 di raffigurare i santi con un sottofondo di umana sensualità, rivelando la preferenza dei committenti per temi sacri intrisi di elementi profani. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice di fine '800- inizio '900.

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Dipinto Incoronazione della Vergine
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Dipinto Incoronazione della Vergine

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Dipinto Incoronazione della Vergine

Olio su tela. La grande scena raffigura Maria, già Assunta in cielo e sorretta sulle nuvole da angioletti, che riceve la Corona dalla santissima Trinità. Tale incoronazione esprime l'apoteosi di Maria, che diventando "Regina del cielo" assurge a tramite tra la terra, l'Umanità, e il Cielo, la Divinità: ciò che non è dato vedere all'uomo diventa possibile attraverso Maria che in questa glorificazione è più che mai il filo tenace che ci lega all'Altissimo, vera “porta del cielo”, come viene definita dai Padri della Chiesa. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Ritratto di Donna con Manicotto
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Ritratto di Donna con Manicotto

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Ritratto di Donna con Manicotto

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Il ritratto propone la figura di una giovane donna che indossa un abito d'uso quotidiano, ma impreziosito dai bordi in pelliccia maculata; curiosamente, ella ostenta con il braccio alzato un manicotto di pelliccia infilato su una mano, probabilmente un vezzo per sottolineare una moda del tempo. IL dipinto presenta segni di restauro, con conservazione della tela originale, seppur rimontata su telaio nuovo. E' presentato in cornice ovale coeva, ma sormontata da fregio ligneo aggiunto in epoca posteriore.

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Dipinto La Fuga in Egitto
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Dipinto La Fuga in Egitto

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Dipinto La Fuga in Egitto

Olio su tela. La scena biblica raffigura la Sacra Famiglia con Maria seduta sull'asinello, Gesù neonato tra le sue braccia e Giuseppe che tira l'animale, mentre fuggono da Nazareth, diretti in Egitto, per sfuggire alla persecuzione di Erode. Sopra di loro volteggiano alcuni angioletti. Gli sguardi degli angeli, di Giuseppe e di Maria convergono teneramente sul Bambino. Sullo sfondo un paesaggio nordico. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori
ARARPI0245700

Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori

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Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Secondo la tradizione iconografica, anche in questo dipinto l' angelo custode è raffigurato come un giovane alato che accompagna su un tratto di strada un fanciullo, indicandogli il cielo come meta del cammino. La figura alata spicca e domina la scena, vivace nei colori, possente nella forza fisica che emana, seppur dolce nell' atteggiamento delicatamente protettivo verso il bambino, la cui piccola figura avviluppata tra le membra del suo custode. La scena è racchiusa all'interno di una ghirlanda di fiori, vivaci e variopinti, che conferiscono colore alle figure, altrimenti collocate in un paesaggio scuro e quasi monocromo. La raffigurazione di personaggi, prevalentemente religiosi, racchiusi in cornici floreali ebbe grande sviluppo soprattutto a Roma, legata a nomi come Giovanni Stanchi (1608 -1675), piuttosto che Mario Nuzzi detto Mario de' Fiori (1603 -1673), ed altri ancora. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice a listello.

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Coppia di Dipinti su Ardesia
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ARARPI0233382

Coppia di Dipinti su Ardesia

La Maddalena penitente e San Giovanni Battista

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Coppia di Dipinti su Ardesia

La Maddalena penitente e San Giovanni Battista

Olio su ardesia. Sono qui proposti due esempi di pittura a olio su pietra, genere pittorico che a cavallo tra '500 e '600 i ebbe particolare fortuna nella Repubblica Veneziana, nella sua forma di pittura ad olio su lavagna o pietra di paragone. La scelta di una pietra così scura come sfondo non è legata solo a motivazioni pratiche (la vicinanza delle miniere bresciane e della Val Brembana), ma, come ben dimostrano le nostre due opere, l'emergere delle figure dal fondo scuro alla luce risponde in pieno anche alle nuove esigenze della pittura del tempo, che nel clima della Controriforma, tendevano ad esprimere non più solo le certezze esistenziali idealizzate del pieno rinascimento, ma anche le ansie e l'aprirsi a nuove fasi, tendenti già con Tintoretto a una maggiore attenzione al reale ed ai contrasti luministici, per poi sfociare in modo travolgente nelle ricerche seicentesche fortemente giocate proprio sul binomio contrapposto luce-ombra. Le due opere qui presentate ben rientranti nella produzione di area veneta dei primi decenni del '600, propongono due figure di santi, entrambi eremiti, collocate su uno sfondo naturalistico scuro, appena visibile. La figura della Maddalena emerge dall'oscurità, appoggiata a seguire la curva del supporto lapidico; è raffigurata volta con aria interrogativa verso il buio, come in atteggiamento di ascolto, la mano sinistra alzata e l'altra appoggiata al “memento mori”egregiamente scorciato. Davanti a lei un flagello ed il vaso d'unguento. Dipinto en pendant, san Giovanni Battista è rappresentato giovinetto, con un agnello ai suoi piedi, in mano la croce astile con il vessillo “ecce agnus dei”, mentre con la mano destra attinge alla fonte d'acqua, richiamando l'episodio che lo vedrà battezzare Gesù Cristo. In entrambi i dipinti le figure spiccano in modo forte e incisivo grazie al nero che caratterizza la placca di ardesia su cui sono raffigurati. I due dipinti, di formato ovale, sono presentati in cornici lignee nere, di fine '800.

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Dipinto Betsabea al Bagno
ARARPI0240154

Dipinto Betsabea al Bagno

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Dipinto Betsabea al Bagno

Olio su tela. Il dipinto di grandi dimensioni, riprende le modalità pittoriche del XVII secolo ma è di epoca successiva, ed è stato realizzato su una tela applicata su altra più antica. La scena racconta l' episodio biblico (tratto dal Libro dei Re) ampiamente narrato pittoricamente, affigura il bagno di Betsabea, la moglie del generale Uria, al servizio del re Davide. Secondo il racconto biblico, Davide si trova nella terrazza del suo palazzo quando nota la donna che si fa il bagno nel giardino della sua abitazione, attorniata dalle sue ancelle. Davide se ne invaghisce e la seduce, mettendola incinta. Per mascherare il misfatto, richiama il generale Uria dal fronte, per farlo giacere con la moglie, ma Uria non vuole lasciare i suoi soldati; allora Davide lo manda a combattere in prima linea sperando che resti ucciso: così avviene e Davide può sposare Betsabea, ma verrà punito da Dio per l'adulterio e l'empietà commessa. Il dipinto propone il momento in cui Betsabea, appena uscita dal bagno, mentre si specchia nello specchio che le regge una schiava, e circondata da altre serve, legge il biglietto che le ha mandato il re Davide; quest'ultimo compare in alto a destra, affacciato al terrazzo. La scena è dominata dalle figure femminili intrecciate tra loro, in un viluppo di vesti e tessuti, e contornate dai fiori del giardino; al centro spicca lo specchio in una ricca cornice dorata. Il dipinto presenta un rattoppo in basso a destra. E' presentato in cornice antica dorata.

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Dipinto David con la Testa di Golia
ARARPI0240139

Dipinto David con la Testa di Golia

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Dipinto David con la Testa di Golia

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Il dipinto richiama nello stile pittorico la produzione di Angelo Caroselli (1585-1652), artista barocco romano che fu pittore, copista, restauratore, ma anche pasticheur e conoscitore in materia d'arte, ovvero realizzatore di dipinti “alla maniera di” – nella “tecnica” e nello “stile” di un determinato tempo artistico o di un determinato autore, anche assemblando “parti” tratte da dipinti diversi. Inizialmente di stampo caravaggesco, Il Caroselli sviluppò in seguito un suo linguaggio artistico personale, che fu copiato da molti artisti minori. In quest'opera risalta l'espressività fissa e quasi esasperata del personaggio, la cui eleganza del vestito secentesco e i tratti quasi femminei del volto dal roseo incarnato, contrastano con la crudezza della testa di Golia, sanguinolenta, con l'ampia ferita da taglio che spicca sul pallore mortale. Il dipinto è stato restaurato e ritelato, conservando il telaio ligneo originale. E' presentato in cornice lignea coeva.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta
ARARPI0240147

Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. Una grande composizione di fiori variopinti, in vasi di metallo sbalzato, e alcuni frutti sparsi per terra, sono collocati a ridosso di una parete che dà su un paesaggio marittimo: la luminosità del cielo e del mare sulla destra contrasta con la zona d'ombra sulla sinistra, sulla quale spiccano i colori dei fiori. Il dipinto, ritelato e restaurato, presenta un cretto marcato. E' presentato in cornice coeva laccata e dorata.

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Dipinto Cristo e l'Adultera
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ARARPI0235790

Dipinto Cristo e l'Adultera

Scuola fiamminga XVI Secolo

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Dipinto Cristo e l'Adultera

Scuola fiamminga XVI Secolo

Olio su tavola. Scuola fiamminga del XVI secolo. L'opera riporta alla base una targhetta attributiva a Lambert Van Noort (1520 -1571), giustificata dalla vicinanza ai suoi modi pittorici che si riscontra nei volti di Gesù e della Maddalena, ma non confermabile per le altre parti del dipinto. L' opera racconta l'episodio del Vangelo di Giovanni in cui gli scribi e i farisei portarono da Gesù una donna accusata di adulterio, per mettere alla prova la sua osservanza della legge di Mosè, che prevedeva la lapidazione. Ma Gesù, chinatosi a terra, si mise a scrivere con il dito nella polvere, poi sollecitato, pronunciò le parole "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra" , salvando la donna e successivamente perdonandola. La grande scena è gremita da un folto e serrato gruppo di personaggi. Gesù al centro, è l'unica figura china per terra, estraniato dal resto del gruppo e fisso nel suo gesto di scrivere con un dito; in piedi dietro di lui, con un preciso allineamento verticale del suo viso con quello del Cristo, vi è la donna accusata, che si copre il corpo con il mantello osservando il gesto di Crsito, mentre attende la sentenza; tutto intorno gli scribi, i farisei, alcuni soldati, che invece parlano animatamente tra loro, si agitano, si confrontano indicando ciò che Gesù sta facendo. Il soggetto fu ampiamente rappresentato nella pittura fiamminga, con modalità interpretative differenti. Se in questo dipinto la scuola fiamminga si percepisce bene nei volti dai tratti duri e nei corpi piuttosto rigidi nei movimenti degli scribi e dei farisei, così come nella rappresentazione dell'edificio di sfondo e nella meticolosa raffigurazione dei calzari in primo piano destra, le due figure di Gesù e della donna risentono invece dell' influenza italiana, che addolcì i tratti dei visi, diede ai movimenti del corpo una maggior compostezza e leggiadria, e con l'aiuto di un colore più luminoso li fece risaltare in mezzo alle altre figure. La tavola del dipinto è stata sottoposta a restauro e parchettata nella prima metà del '900. Il dipinto è presentato in cornice antica adattata.

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Dipinto con Soggetto Storico
ARARPI0234755

Dipinto con Soggetto Storico

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Dipinto con Soggetto Storico

Olio su tela. La scena si svolge presso un accampamento militare: fuori da una tenda sulla sinistra un condottiero di un esercito, probabilmente greco, sta ricevendo le offerte di un gruppo di uomini, poveri e laceri, che si prostrano davanti al nuovo padrone; il primo porge dei pani, un altro sta tirando fuori qualcosa da un sacco, il terzo mostra le piaghe del corpo per invocare pietà; alle loro spalle si stanno avvicinando altre figure di questuanti, che formano una fila sparpagliata sul sentiero sfumante in lontananza sulla destra. Sullo sfondo a sinistra ferve la vita nell'accampamento militare. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.

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Dipinto raffigurante la Ricchezza di Salomone
ARARPI0232570

Dipinto raffigurante la Ricchezza di Salomone

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Dipinto raffigurante la Ricchezza di Salomone

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII secolo. Il grande dipinto presenta come soggetto un noto tema veterotestamentario, la ricchezza del re Salomone, raccontata nel Primo libro dei Re: "Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra. In ogni parte della terra si desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore. Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli". Nel dipinto il re, sfarzosamente vestito con i simboli della regalità (la corona, lo scettro, il manto d'ermellino), ascolta in piedi i postulanti che vengono da lui per ricevere i consigli dettati dalla sua proverbiale saggezza, e in cambio gli recano offerte, che sono commisurate al loro ruolo sociale: alcuni contadini portano in dono sacchi di granaglie, i frutti del loro lavoro nei campi, un altro solleva in alto una coppa, per richiamare l'attenzione del re. Il dipinto rimanda nei colori e nello stile pittorico alla produzione del nord-Italia, soprattutto veneta. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.

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Dipinto Natura Morta con Funghi e Fiori
ARARPI0228791

Dipinto Natura Morta con Funghi e Fiori

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Dipinto Natura Morta con Funghi e Fiori

Olio su tela. Una delicata composizione di fiori è collocata dentro una sorta di culla di legno, con funghi e frutti per terra; lo sfondo è in esterno, ma poco definito da macchie varie. L'opera, in prima tela, è presentata peraltro in una bella cornice degli inizi del XVIII secolo, in legno di tiglio intagliata a serto fogliaceo trattenuto da nastri, e dorata a guazzo.

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Dipinto Giovane che accende la Pipa
ARARPI0229465

Dipinto Giovane che accende la Pipa

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Dipinto Giovane che accende la Pipa

Olio su tela. Il dipinto propone il ritratto a mezzo busto di un giovane uomo che, in deshabillé, sta accendendo la pipa attingendo il fuoco con un bastoncino dalla candela posata davanti a lui, sul tavolo ove è appoggiata anche una spada: forse si tratta di un giovane cavaliere in un momento di riposo. E' proprio la candela, unica fonte di luce della scena, a suggerire che l'artista guardasse alla produzione di Georges De La Tour (1593 -1652), il pittore francese di stampo caravaggesco che si affermò per le sue scene "notturne", caratterizzate da figure, solitamente gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati, illuminate dalla luce di una candela, a creare una speciale atmosfera di intimità. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Scena di Episodio Storico
ARARPI0219842

Dipinto con Scena di Episodio Storico

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Dipinto con Scena di Episodio Storico

Olio su tela. Scuola dell'Italia meridionale del XVII-XVIII secolo. La scena , ricca di personaggi, vede ergersi al centro, ben definito nei particolari dell'armatura, del cimiero, così come dell'anatomia, la figura di un condottiero: egli sta benevolmente accompagnando con il moto delle braccia un uomo inginocchiato che, insieme alla compagna, sta rendendo omaggio ad un imperatore, indicando però con la mano tesa il gruppo di sei fanciulli, trattenuti sulla destra dai soldati. L'imperatore si è alzato dal trono, sulla sinistra, e si reca incontro alla coppia prostrata, ma anch'egli pare quasi in atteggiamento di riverenza verso il condottiero centrale. La scena pare rimandare ad un episodio storico di clemenza di un condottiero, che per età, fattezze e tipologia di armatura, potrebbe essere Alessandro Magno, personaggio che risulta però difficilmente abbinabile all' altra figura coronata da alloro, che scende dal trono nella fastosa reggia. Non si può quindi identificare specificamente l 'episodio (storico o leggenda?) di riferimento. Si apprezza peraltro la ricchezza compositiva della scena, con numerose figure ben dettagliate e colori vivaci a sottolinearne la dinamicità. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice antica.

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