Damian Ryan, Calvin Jones
Tecniche nuove

Arnaldo Benini
Garzanti

Nicolaos K. Martis
Athanassiades Bros

G. Carocci
Tipografia minori corrigendi

Delio Bischi, Ennio Cucchiarini
Fontana Edizioni

Provincia di Firenze Istituto Ludovico Zorzi per le Arti dello Spettacolo
Silvana Editore

Joseph V. Mascelli
Dino Audino Editore

Federico Rampini
Arnoldo Mondadori Editore

Manfred Clauss
Newton & Compton editori

Giorgio Sturlese Tosi
BUR Rizzoli

Marco Pola
Arti Grafiche R. Manfrini

Liao Yiwu
Arnoldo Mondadori Editore

Miroir de Style Baroque Vénitien

Miroir de style baroque vénitien, sculpté de douces volutes rocaille et fleurs, miroir composé de plusieurs parties avec clous.

Huile sur toile. La femme représentée dans la scène remonte à Portia, la noble romaine épouse de Brutus, qui vécut au Ier siècle avant JC : selon la légende, elle se suicida en avalant un charbon brûlant, et c'est à ce moment fatidique qu'elle fut tuée. représenté ici. Le tableau est très proche des méthodes picturales du tableau du même nom de l'école Cignani, attribué à son élève Marcantonio Franceschini et conservé au Palazzo Tozzoni à Imola. La figure de Portia, placée dans un intérieur aux éléments classiques, occupe tout le champ de la scène, et est représentée assise devant le brasier allumé, en train de mettre du charbon dans sa bouche ; son expression révèle la souffrance du geste qu'elle pose, mais aussi sa détermination, le regard qui regarde au loin la place déjà loin de la vie qu'elle quitte. Le tableau a été restauré et rentoilé. Il est présenté dans un cadre ancien du 18ème siècle.

Sara Taglialagamba, Paolo Galluzzi
Edizioni Giunti - Treccani

Lampe à suspension en aluminium, verre blanc et verre satiné.

Chine, Deuxième Moitié du '900

Paire de vases en porcelaine peinte d'émaux à décor de personnages, écrits en caractères chinois sur une face. Support en bois.

Ugo Bellocchi
Aedes Muratoriana

245 x 154 cm

Tapis Boukhara en coton et laine, noeud fin, fabrication manuelle.

Gabriele Medolago, Andrea Spiriti
CPZ Group

Potente dinastia di nobiltà di servizio alla corte sforzesca durante gli ultimi decenni del Quattrocento e i tormentati inizi del nuovo secolo, i Calchi sono anche una famiglia di forte interessi umanistici, scanditi dall'amicizia col greco Demetrio Calcondila e più tardi dai contatti con Erasmo da Rotterdam e Giovanni Reuchlin. Luogo topico della loro cultura è la villa di Calco, sorta su resti fortificati medioevali: un edificio moderno affrescato con architetture dipinte di derivazione bramantesca, arabeschi di chiaro sapore leonardiano, emblemi legati sia alle vicende familiari sia alla lotta politica per la restaurazione sforzesca. Si tratta di una delle primissime raffigurazioni di emblemi, prima che il milanese Andrea Alciati (1531) rendesse il genere di respiro europeo. Questo libro, che per la prima volta ricostruisce le vicende della famiglia, dell'edificio e della sua figurazione, diviene così una riflessione sul complesso e affascinante mondo milanese durante il "secolo di ferro".

Marco Belpoliti
Piccola Biblioteca Einaudi

Marco Aime
Meltemi editore

Marco Aime, forse il più noto antropologo italiano, ci consegna una vera etnografia del movimento No-Tav e delle lotte che da anni infuocano la val di Susa. Non un saggio contro i treni ad alta velocità, ma un lavoro di osservazione partecipante che racconta l'incontro con la popolazione locale e con i militanti arrivati da tutta Europa per dire che la val di Susa non si tocca. Fino ad alcuni anni fa parlare di val di Susa significava evocare immagini di montagne ricche di storia, celebri monasteri, rifugi cari agli escursionisti e ascensioni alpine come quelle al Rocciamelone, al Niblé, al Sommeiller. Da una ventina di anni a questa parte, invece, val di Susa è diventata sinonimo di lotta. Una lotta dura, intrapresa dagli abitanti della bassa valle e ben presto travalicata oltre i confini nazionali. Ma cosa rappresenta la val di Susa? Un ultimo baluardo di resistenza contro le richieste, spesso miopi, della modernità? Con questo libro Marco Aime ci consegna delle lenti per poter leggere meglio i difficili cambiamenti di una valle che ha deciso di non accettare le decisioni calate dall'alto.